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martedì 6 maggio 2025

Geoingegneria e scie chimiche: da teoria del complotto a realtà riconosciuta. Robert Kennedy Jr. rompe il silenzio

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Robert Kennedy- Jr. rompe il silenzio sulle scie chimiche

Geoingegneria: non è più una teoria del complotto. Kennedy Jr. accusa: “24 stati contro le irrorazioni clandestine

di Salvatore Calleri (NatMed)

C’è stato un tempo in cui parlare di scie chimiche significava essere derisi, etichettati come visionari o, peggio, teorici del complotto. Eppure, oggi, quello che per anni è stato relegato ai margini del dibattito scientifico e mediatico sta emergendo con forza come realtà concreta, documentata e oggetto di provvedimenti legislativi.

L’ultimo colpo di scena è arrivato dagli Stati Uniti, dove il Ministro della Salute, Robert F. Kennedy Jr., ha lanciato una vera e propria bomba mediatica: la geoingegneria non solo esiste, ma sta mettendo a rischio salute, ambiente e sovranità delle nazioni.

Il post che ha rotto il muro del silenzio

Con un messaggio pubblico di supporto alla nuova legislazione anti-geoingegneria approvata in Florida, Kennedy Jr. ha dichiarato:

“Sono ormai 24 gli stati che si stanno muovendo per proibire la geoingegnerizzazione del clima, che irrora i nostri cittadini, le vie fluviali e le nostre campagne con le sue tossine.”

Una frase che fa tremare le fondamenta del pensiero dominante e che, di fatto, rappresenta una legittimazione ufficiale di anni di denunce, studi indipendenti e testimonianze ignorate dai media mainstream.

La geoingegneria: cos’è davvero?

La geoingegneria è definita ufficialmente come “l'insieme delle tecniche sviluppate per modificare intenzionalmente il clima terrestre.” La versione ufficiale parla di contrastare il cambiamento climatico attraverso l’irrorazione di aerosol nell’atmosfera, riflettendo la luce solare. Ma i cittadini di tutto il mondo hanno osservato per anni strani fenomeni nel cielo: scie persistenti, anomalie metereologiche, periodi di siccità o alluvioni inspiegabili.

Un cambio di paradigma: dalla teoria alla realtà

Per anni, chi denunciava le irrorazioni aeree è stato etichettato come “complottista”, ignorato dai media e ridicolizzato nei talk show. Ma oggi, il vento sta cambiando. Lo stesso Kennedy Jr. ha condiviso il suo sostegno a una legge anti-geoingegneria, mentre in Florida è già entrata in vigore una norma che prevede fino a cinque anni di carcere per i piloti che rilasciano sostanze chimiche nel cielo.

Si parla apertamente di alluminio, bario, stronzio, e altre particelle artificiali che – secondo studi indipendenti – sarebbero collegate a alterazioni climatiche, malattie respiratorie, inquinamento delle falde acquifere e sterilità dei terreni agricoli.

Chi sollevava dubbi veniva ridicolizzato, ma oggi quei dubbi si fanno legge: in Florida, i piloti che rilasciano sostanze chimiche nel cielo rischiano fino a 5 anni di carcere.

Contro l’informazione ufficiale: il caso Wikipedia

Nel pieno di questa rivoluzione legislativa, però, i grandi canali informativi continuano a trattare la geoingegneria come una leggenda metropolitana. Wikipedia – una delle fonti online più consultate – definisce ancora oggi le “scie chimiche” come una bufala nata da teorie del complotto.

Questa distanza tra ciò che accade nelle istituzioni e quanto viene divulgato dai media alimenta il sospetto che esista un meccanismo sistematico di disinformazione a protezione di interessi economici e politici.

Sebbene Kennedy Jr. non abbia pronunciato direttamente frasi contro Wikipedia, il suo attacco frontale al sistema mediatico controllato da grandi poteri economici è coerente con l’accusa più ampia a chi — da anni — nega l’evidenza in nome della “scienza ufficiale”.

Perché tutto questo è importante?

La questione è enorme. Non si tratta solo di difendere l’ambiente, ma di proteggere la libertà di scelta e l’informazione. Se per anni ci è stato detto che tutto questo era frutto dell’immaginazione, chi controllava la narrazione? E perché?

L’azione legislativa in atto in America dimostra che esiste un piano, portato avanti da potenti lobby, per manipolare il clima e l’opinione pubblica. Ma finalmente, qualcosa si muove.

Verso un futuro più trasparente?

I prossimi mesi saranno decisivi: se i 24 stati USA procederanno davvero con i divieti, sarà la prima volta nella storia recente che la geoingegneria verrà trattata come un crimine contro l’ambiente e la salute pubblica.

Per milioni di cittadini, questa è una conferma a lungo attesa. Per i media e le piattaforme che da anni negano l’esistenza del problema, sarà una sfida di credibilità.

Non è più tempo di tacere. Il 2025 potrebbe essere ricordato come l’anno della rivelazione, l’anno in cui una “teoria del complotto” si è rivelata verità ufficiale. E come sempre, il risveglio inizia dalla consapevolezza. È ora che anche in Europa si apra un serio dibattito sulla geoingegneria e sulle verità celate sopra le nostre teste.

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