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Nella foto una rappresentazione tetra di Bill Gates |
Inchiesta Esplosiva
Di Corrado Cianchino PhD e Salvatore Calleri NatMed
Il Giappone ha autorizzato l'ARCT-154, il primo vaccino COVID-19 con tecnologia a RNA auto-amplificante (saRNA). Questa decisione ha scatenato un'ondata di preoccupazioni a livello internazionale, sollevando interrogativi sulla sicurezza, sull'etica e sul futuro delle campagne di vaccinazione di massa. A differenza dei vaccini a mRNA convenzionali, il vaccino saRNA, una volta iniettato, si replica all'interno del corpo. Questo meccanismo, che trasforma le cellule in una "micro-fabbrica" per la produzione continua della proteina Spike, è al centro di un acceso dibattito tra sostenitori e critici.
Una tecnologia che spaventa
La tecnologia "self-amplifying" deriva da un meccanismo trovato in virus come gli alphavirus. Questo permette al vaccino di produrre copie di sé stesso, prolungando notevolmente l'espressione della proteina Spike rispetto ai vaccini tradizionali. L'idea è che, con una dose minore di vaccino, si possa ottenere una risposta immunitaria più forte e duratura. Tuttavia, questa maggiore persistenza del materiale genetico e della proteina Spike nel corpo ha sollevato dubbi riguardo a potenziali effetti a lungo termine, ancora non del tutto compresi.
Pericoli reali e ignorati
I dati delle sperimentazioni cliniche di ARCT-154 hanno rivelato un quadro preoccupante in termini di effetti avversi. Le cifre mostrano che una percentuale significativa di partecipanti ha riscontrato problemi di salute dopo la somministrazione del vaccino. In particolare:
il 90% dei partecipanti ha riportato effetti avversi;
il 74,5% ha lamentato reazioni sistemiche (sintomi generali come febbre, mal di testa, dolori muscolari);
il 15,2% ha avuto bisogno di assistenza medica a causa della gravità dei sintomi.
In uno studio di fase 3b, si sono registrati cinque decessi
Inoltre, un'analisi più approfondita degli studi clinici ha evidenziato la presenza di decessi tra i partecipanti, portando molti a chiedere maggiore trasparenza e un'indagine più scrupolosa sui legami tra questi eventi e la somministrazione del vaccino.
Scenari da incubo: mutazioni e contagio genetico
Il timore più grande espresso da alcuni esperti, come il Dr. Daniel Nagase, riguarda l'incontrollabilità del vaccino una volta che il suo materiale genetico inizia a replicarsi. Si teme che il vaccino possa sfuggire ai meccanismi di controllo biologici, potenzialmente evolvendo in nuove forme o diffondendosi al di fuori del corpo del vaccinato. Lo scenario più allarmante, che sembra uscito da un film di fantascienza, è quello di un vaccino che può "contagiare" gli individui non vaccinati attraverso la normale esposizione, creando una sorta di trasmissione genetica involontaria e incontrollabile. Questo potrebbe mettere a rischio la salute di chi ha scelto di non vaccinarsi e creare nuovi e imprevedibili "supervirus".
Salute, sicurezza e libertà a rischio
Questa nuova tecnologia solleva profonde questioni etiche e sociali. Da un lato, c'è la preoccupazione per la salute individuale, con l'incognita degli effetti a lungo termine di un vaccino che persiste nel corpo. Dall'altro, si mettono in discussione la libertà di scelta e la trasparenza delle autorità regolatorie. Se un vaccino può diffondersi da persona a persona, il concetto stesso di "scelta individuale" viene meno, e con esso il principio di consenso informato. Inoltre, il dibattito si allarga alla credibilità dei trial clinici, che in alcuni casi non sembrano fornire un quadro completo dei rischi, sollevando dubbi sulla correttezza delle approvazioni.
E il resto del mondo?
Mentre il Giappone ha già aperto la strada, l'Europa non sembra essere da meno. Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) ha già raccomandato l'approvazione del vaccino Kostaive, un'altra formulazione basata sulla tecnologia saRNA. Nonostante le critiche e la mancanza di dati conclusivi sulla sicurezza a lungo termine, le autorità sembrano intenzionate ad accelerare l'introduzione di questa tecnologia sul mercato. Questo atteggiamento ha acceso un faro sulle procedure di approvazione, con molti che si chiedono se gli interessi economici stiano prevalendo sulla sicurezza pubblica.
Questo dibattito non riguarda solo un singolo vaccino, ma il futuro stesso della medicina e la relazione tra scienza, governi e cittadini. Con una tecnologia così potente in arrivo, è fondamentale che la discussione sia aperta, trasparente e guidata dalla massima cautela.
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