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lunedì 25 maggio 2020

Si scrive Burioni e si legge Somaro

Nella foto Roberto Burioni (Somaro) in Pierino torna a scuola.


Il televirologo a reti unificate, CIARLATANO SOMARO DI REGIME mister "so tutto io...". Nel 2009 Roberto Burioni non è riuscito a superare un concorso pubblico (con appena 9 partecipanti complessivi non migliaia, lui stesso incluso) all'ateneo di Camerino, non all'Università di Harvard, per ricoprire il posto di "professore universitario di ruolo di prima fascia". E nel 2010 è stato bocciato anche all'università La Sapienza di Roma e a quella di Catanzaro.





Burioni risulta affiliato a “sua insaputa” (a suo dire) al "grande oriente d’Italia", come si evince da una lista di 26 mila grembiulini. Ma non era Roberto Burioni quello affermato e riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale?

Oste il vino è buono?



Uno che vanta la titolarità di tanti brevetti per "anticorpi monoclonali" - a favore di Pig Pharma - non dovrebbe proprio fiatare, invece di sponsorizzare a tutto spiano le iniezioni forzate contro i minori. Gli anticorpi monoclonali saranno la base per i vaccini del futuro?

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lunedì 14 gennaio 2019

Burioni e il patto…col diavolo

Burioni e il patto…col diavolo



Marcello Pamio

Lui che si arroga il diritto di parlare solo con chi è sapiente.
Lui che non perde tempo con i somari del web.
Lui che offende tutti dall’alto del suo accademico scranno.
Ma questo scranno, grazie alle ricerche giornalistiche di Franco Bechis il direttore de «Il Tempo», sembra essere più o meno alto come la sedia del nano Dotto.
Per chi ancora non lo ha capito stiamo parlando del diversamente-umile Burioni.

Basta infatti leggere i verbali delle Commissioni di concorso universitario che hanno respinto le domande per una cattedra del dottor Roberto Burioni, giudicandolo «appena sufficiente».
La «Gazzetta Ufficiale» riporta la bocciatura della sua candidatura alla Sapienza di Roma, con le seguenti motivazioni: «il candidato presenta una produzione pur se di buon livello, piuttosto ripetitiva (…) lascia perplessi la sua attività didattica per la discontinuità delle sedi in cui si è svolta».
Le bocciature si sono ripetute anche in altre università d’Italia…

Eccolo qua l’incommensurabile genio, quello che si auto-osanna e auto-incensa come l’unico che ha il diritto di parlare di vaccini e di Scienza (con la esse maiuscola), quella non democratica.
A proposito di antidemocraticità, il Dotto ha preparato il «patto per la scienza», un testo estremamente pericoloso per le libertà del Paese.
Stiamo parlando di un rischio concreto per la libertà di cura, di pensiero, di espressione, di critica e di confronto scientifico. Insomma un patto col diavolo che preannuncia una dittatura ancor più serrata dell’attuale. Per fortuna al momento attuale le prestigiose firme messe in calce al vergognoso patto sono quelle di Roberto Burioni, Guido Silvestri, Riccardo Nencini, Matteo Renzi e Beppe Grillo.

Quindi il vuoto cosmico, ma l’appello va ai veri scienziati italiani (che ci sono), ai veri politici (se ancora ne esistono), ai veri comici (quelli ancora non venduti al Sistema), nella speranza che lascino franare nel vuoto questa pericolosissima deriva antidemocratica e antiliberale.
Infine, detto tra noi stiamo parlando di un documento presentato da Burioni, uno che, checché ne dica il suo ego, non ha i titoli accademici.
Uno che insegna al San Raffaele di Milano, l’università fondata da don Luigi Maria Verzè, la cui storia di scandali e misteri è sempre molto illuminante…

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mercoledì 1 novembre 2017

Burioni è come Stalin e Hitler! Una recensione che ha un suo saggio significato. #Roberto #Burioni #Stalin #Hitler

Roberto Burioni ha anche il coraggio di reagire a chi giustamente gli fa osservare che ha degli atteggiamenti alla Hitler e alla Stalin.


Burioni-Hitler-Stalin
Nella foto il Roberto Burioni affiancato ad Adolf Hitler e a Josif Stalin,
le somiglianze devo dire che ci sono tutte!
Questa volta sembra proprio che il Burioni l'abbia fatta fuori dal vasino, se la prende anche con una persona malata che tiene a bada la sua malattia con dei farmaci... cosa che aveva dichiarato in un paio di commenti esposti al Burioni nella sua pagina Facebook, commenti di puro sfogo e di giusta causa, commenti  come tanti altri, visto che la persona in questione si lamentava anche del sistema sanitario nazionale, che va sempre più in decadenza anche e sopratutto per il partitino che ama tanto il Burioni; Il Pappunto, che visti gli ultimi decreti anticostituzionali emanati, sembra proprio l'acronimo di "Partito Dittatoriale" per non dire "Delinquenziale"
Il bello è che costui individuo per amore della vendita del suo libricino a favore delle case farmaceutiche non ci sta, e si lamenta anche nella sua pagina Facebook per la cattiva recensione del suo libro,di quell'uomo che si è visto bannato, sbattuto fuori dalla sua paginetta di sistema senza un valido motivo.


Burioni-recensione-Hitler-Stalin
La recensione che non è piaciuta al Roberto Burioni comunque stilata in modo molto descrittivo ed esaustivo.


Ogni cagata poi che egli scrive deve essere sempre e comunque ripresa dai suoi comparetti e amichetti dei giornalini di regime, complici come il giornalino www.huffingtonpost.it/.
Si sa, questo tipo di personcine tengono molto alla loro faccina, giocano e sanno di giocare sporco, ma tengono sempre alla loro reputazione, reputazione che deve risultare sempre linda pura e impeccabile agli occhi della società.

Una giusta risposta da dare al Burioni in questo caso sarebbe questa del buon Sir Charlie Chaplin:

“Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro. 

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venerdì 13 ottobre 2017

BURIONI & VACCINI ATTO SECONDO / UN ALBERO DELLA CUCCAGNA CHIAMATO FIDES

Roberto-Burioni-cuccagna-vaccini

Roberto Burioni, il mago di alambicchi & provette, secondo atto. L’inchiesta del 19 aprile, dedicata ad una serie di suoi brevetti, si concludeva con un interrogativo: saranno mai i vaccini fonte di guadagno, oltre che di gloria? Nello slalom tra sigle e società ci siamo imbattuti, tra le altre, in Pomona Ricerca srl, “una compagnia privata che opera nel settore delle biotecnologie, impegnata nello studio, sviluppo e produzione di anticorpi monoclonali”, finanziata da ‘angel investors‘ (ossia, all’americana, investitori con le ali, angelicati) e animata dallo spirito missionario di due ricercatori, Roberto Burioni e Massimo Clementi, star nel firmamento della ricerca internazionale, docenti al San Raffaele di Milano.
Massimo Clementi. In apertura Roberto Burioni
Massimo Clementi. In apertura Roberto Burioni
Anche le nostre ricerche, di tanto in tanto, riescono a fruire di angeli che dal cielo ci inviano delle news, spunti da approfondire. Ecco cosa ci è pervenuto stamattina: “ho letto con piacere il vostro articolo su Burioni ma… non avete detto la cosa più interessante”. E poi un link: “www.fidespharma.it”. Quindi: “guardate un po’ nella company profile… se Pomona è una società di ricerca questa è una srl”, cioè una società a responsabilità limitata.
Ma prima ancora era una SpA, ovvero una società per azioni, creata come tutte le spa per far profitti e dividere utili tra gli azionisti. Con la bellezza di 5 milioni di euro in dote. Ma partiamo dall’inizio e proprio da quel “company profile” che il lettore ci ha indicato.

DA POMONA A FIDES
Fides Pharma – è l’incipit – è una giovane ‘company‘ dedita allo sviluppo degli anticorpi monoclonali per la profilassi e il trattamento dei virus influenzali e del virus dell’epatite C. La ‘company‘ può usufruire di ricerche di alta qualità e di un forte legame con l’Istituto San Raffaele nel Nord Italia, riconosciuto in tutto il mondo. In particolare può contare sul contributo scientifico dei professori Massimo Clementi, docente di microbiologia e virologia della scuola di medicina dell’Università Vita-Salute San Raffaele e Roberto Burioni, associato di microbiologia e virologia alla stessa Università”.
Ancora: “Fides Pharma può contare su una catena di quattro anticorpi monoclonali umani, i migliori in assoluto (“best in class”) contro l’influenza e l’HCV, brevettati da Pomona”.
Pomona ricerca, quindi, e Fides produce.
FidesNella scheda – che potete leggere integralmente dal sito, o comunque cliccando sul link in basso – viene specificato che si possono sviluppare, su questa base, tutta una serie di ricerche per poter operare su altri sottotipi di virus.
In un’altra scheda, “Pipeline”, vengono dettagliati i 4 anticorpi monoclonali: per quanto riguarda il contrasto all’HCV si tratta degli anticorpi monoclonali e137 – e20; mentre sul fronte dei virus influenzali, degli anticorpi monoclonali PN-SIA 49 – PN-SIA 28.
Ma quali finalità si propone Fides? Basta leggere il suo oggetto sociale per capirlo: “sviluppare e validare strategie e produzioni biotecnologiche per la diagnosi e/o la prevenzione e/o la terapia di patologie umane, animali e vegetali; condurre e/o coordinare la sperimentazione in tutte le sue fasi, anche cliniche, di prodotti destinati alla diagnosi, e/o prevenzione e/o terapia di patologie umane, animali e vegetali. Commercializzare, produrre e concedere in licenza e comunque valorizzare strategie, tecnologie e brevetti attinenti o anche solo connessi alle attività su descritte. Produrre e/o commercializzare prodotti tecnologici e/o farmaceutici”. Chiaro, no?
Tanto per precisare lo spirito missionario: “Gli utili netti vengono ripartiti tra gli azionisti”, tranne le rituali riserve del 5 per cento.
Ancora: pur giovane di età – è stata costituita il 15 dicembre 2010 – solo da pochi mesi, per la precisione dal 16 dicembre 2016, Fides Pharma ha fatto un salto in avanti, diventando “PMI innovativa”, ossia una piccola-media impresa di stampo innovativo. Nel frattempo, comunque, è passata da spa (lo era fino a pochi mesi fa) ad srl. Fose per dare un po’ meno nell’occhio, nonostante il capitale più che pingue, passato comunque da 5 milioni di euro a 4 milioni e 400 mila, come risulta dagli atti depositati presso la Camera di Commercio a tutto il 26 gennaio 2017.
Ma vediamo chi sono timonieri e soci con la maglietta di Fides, una vita spesa nella battaglia contro i virus.
Partiamo dal board scientifico. Ovviamente ne fanno parte gli scienziati di punta del San Raffaele, Burioni e Clementi.
Gianni Garotta
Gianni Garotta
i quale tiene compagnia un terzo luminare, Gianni Garotta, che ha lavorato al Wistar Institute di Filadelphia e all’Istituto Nazionale per lo studi e la cura dei Tumori di Milano, nonché all’Istituto di Immunologia di Basilea, come recita il suo fitto pedigree. Che così prosegue: “ha un ‘record’ di esperienze combinate accademiche, farmaceutiche e biotecnologiche. Ha fondato tre ‘biotech companies‘, lavorato per i gruppi farmaceutici Roche e Serono e molto recentemente è stato ‘executive advisor’ dell’incubatore italiano Eporgen Venture”.
Un vera perla della ricerca innovativa e culla per start up, Eporgen Venture. “Prima azienda fondata da investitori non istituzionali e dedicata al seed capital nel settore biomedicale. In portafoglio 11 start up, titolari di 11 brevetti, per una capitale di 7,8 milioni di euro. Tra le aziende supportate c’è Genovax Farmaceutici, che ha ceduto a Mediolanum Farmaceutici il brevetto del vaccino GX301, in fase di sperimentazione per vari tipi di cancro”.
E’ acquartierata, Eporgen, all’interno del “Bioindustry Park Silvano Fumero”, germogliato quasi vent’anni fa, 1998, nel Canavese, per la precisione a Collereto Giacosa, in provincia di Torino, per “promuovere e sviluppare ricerche nel campo della Vita”. Un programma un po’ ambizioso che però trova la concreta collaborazione di pezzi grossi dell’industria farmaceutica, come Merk-Serono e Bracco Imaging. Quest’ultima, con Pomona, è la principale committente di brevetti sfornati dal tandem Burioni-Clementi, come abbiamo visto nell’inchiesta del 19 aprile.

BRIDGE & ANTICORPI 
Torniamo allo staff di vertice targato Fides Pharma.
A presiedere il ‘board of directors‘ un vercellese trapiantato a Biella, il settantaseienne Leandro Burgay, così descritto via internet: “dopo aver avuto un brillante avvio professionale in campo assicurativo, si è dedicato all’editoria e all’imprenditoria televisiva. Bridgista di spicco negli anni ’90, è arrivato a conquistare l’argento nel Mondiale a Coppie del 1974 e ha elaborato un suo personale sistema, il Burgay System. Attore di un controverso e mai chiarito episodio che coinvolse la FIB nel 1976, ha vinto anche i Transnational Open Teams del 1997 e del 2003 e il Patton di Biarritz nel 1995”. Di virus neanche una traccia.
Leandro Burgay
Leandro Burgay
CEO di Fides è Silvana Ginevro, della quale sono ignote competenze di tipo scientifico: noti i natali, in quel di Gattinara, dove si produce un vino straordinario. New entry del board tale Ivano D’Andrea: natali svizzeri per lui (Sorengo) e residenza a Bellinzona.
Un mix belga-piemontese sul fronte gli azionisti, il vero motore di Fides. Il 77,27 per cento delle quote, infatti, è nelle mani di Gualtiero Cochis, residente in via de la Renaissance, civico 20, a Bruxelles. A quanto pare non si è mai interessato di vaccini & provette, ma di imballaggi e spedizioni. La sua presenza ha fatto capolino tra le compagini della Imballaggi Lubello srl e della Sacchi spa.
Al fratello, Mario Cochis, è intestato il 5,68 per cento delle quote: con lui torniamo a casa, Pino Torinese. Terzo socio, con il 17,05 per cento delle azioni, Maria Cristina Urbani. Anche per le due ultime presenze non c’è alcuna notizia di titoli accademici o comunque competenze in ambito medico-scientifico. Illustri signor nessuno.
E pensare che i compiti, cui deve provvedere Fides Pharma, non sono da poco. E riguardano problemi grossi come la salute dei cittadini. Da rammentare – come è scritto nella documetazione societaria – che l’impresa ha ottenuto “licenza da Pomona ricerca srl per l’uso esclusivo del brevetto n. EP 1476468, ‘frammenti FAB di anticorpi monoclonali umani diretti contro le glicoproteine EZ di HCV e dotati di potere neutralizzante in vitro”.
Non proprio come giocare una partita di bridge…

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giovedì 12 ottobre 2017

Prof. Roberto Burioni: LE SPORE DEL TETANO SONO OVUNQUE!!! VACCINI E RICHIAMI UNICA ARMA!!!

Prof. Roberto Burioni


Prof-Roberto-Burioni-SPORE-TETANO-OVUNQUE-VACCINI-UNICA-ARMA

LE SPORE DEL TETANO SONO OVUNQUE!!! 
VACCINI E RICHIAMI UNICA ARMA!!! 

Il professore Roberto Burioni dopo che ha visitato il castello del Conte Dracula in Romania nella regione della Transilvania esattamente a Sighisoara e ascoltando in Tv un "sospetto" caso di Tetano deduce le sue scottanti e preoccupanti conclusione rivelando a tutta la popolazione italiana... 
Arrivo da un viaggio molto lungo e faticoso, ho visitato la Transilvania e in particolar modo un castello molto antico a Sighisoara e dopo le mie attente analisi chimiche e fisiche tenute in quel castello e in quel campo all'esterno pieno di pali di legno intrinsechi di sangue umano... posso dedurre con fermezza la mia famosissima disamina conclusiva;
"LE SPORE DEL TETANO SONO OVUNQUE!!! 
VACCINI E RICHIAMI UNICA ARMA!!!
( E non è solo la mia parola ma è anche quella della GlaxoSmithKline)

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