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venerdì 7 novembre 2025

IL NEMICO INVISIBILE: LA MIA GUERRA SOLITARIA CONTRO L'ELETTROSMOG CHE UCCIDEVA

siracusa denuncia onde elettromagnetiche salvatore calleri
Nella foto Salvatore Calleri NatMed


Dagli archivi polverosi di medicina estera ai picchi anomali di Siracusa e della Sicilia tutta. Il mio incubo, la mia denuncia, il lieto fine inaspettato.

di Salvatore Calleri NatMed

Era il periodo del COVID. Le strade erano vuote, ma io vedevo la morte. Vedevo persone cadere, colpite da una "influenza" anomala, etichettata e spazzata via dalle statistiche. Ma il mio cervello, il mio corpo, mi urlavano che la causa non era solo nel virus. Lì, nell'aria pesante e invisibile di Siracusa e di tutta la Sicilia, si nascondeva un altro killer, silenzioso, un veleno che si propagava attraverso le frequenze.

Dovevo agire.

Non potevo limitarmi alla mia città. In quei giorni, il mio istinto mi spinse fino a Niscemi. Dovevo confrontarmi con chi la guerra alle onde la combatteva da anni. Andai a parlare con il leader dei No Muos per raccontargli tutto, per mostrare i miei dati e fare le mie rilevazioni sul posto. Usando la mia fidata app, notai che i picchi anomali erano uguali a quelli di Siracusa, un segnale che il problema era sistemico e vasto.

Lì, un ragazzo mi diede una speranza concreta: mi rivelò che a Niscemi stavano per creare un centro di rilevamento proprio per monitorare quella pericolosa antenna americana, il Muos. Fu una conferma che le mie paure non erano deliri, ma realtà tangibili che altri stavano già combattendo.

Il mio arsenale non erano armi, ma la mia ossessione e la mia ricerca. Ogni notte, trasformavo il mio tavolo in un centro di traduzione: oltre 3000 articoli scientifici dalle più disparate ricerche estere, e foto dai miei vecchi "libroni verdi" di medicina, che descrivevano con agghiacciante precisione le patologie scatenate dalle onde elettromagnetiche. Quelle pagine contenevano la verità che le torri di telefonia mobile, erette a 500 metri l'una dall'altra nel 2006 in tutte le città italiane dal governo Renzi, stavano inondando le nostre vite.


La Solitudine della Denuncia

La mia unica sentinella era l'applicazione ElectroSmart, un'ancora di salvezza che, a differenza dei sistemi ufficiali, non mentiva. Quando i miei occhi leggevano quel terribile 84 su una scala di 100, sapevo che eravamo al limite del collasso biologico. E quei picchi anomali, che stranamente non rivelavano il gestore e duravano per minuti, coincidevano con l'esplosione dei casi di "influenza" etichettati frettolosamente come Covid.

Ho iniziato la mia crociata. Le mie continue telefonate ed email al Dott. Sansone dell'ARPA a Palermo sono diventate un monologo ossessivo, un tentativo disperato di far certificare l'evidenza. Gli ho inviato immagini dell'App Electrosmar, la sua risposta... ma quest'App non mostra la rilevazione della parte elettrica.. ed io, no la mostra! Eccola! Le prove che legavano l'elettrosmog a danni genetici e patologie che rischiavano di devastare la popolazione erano inconfutabili. 

Poi venne finalmente il giorno dell'ispezione nella casa dove abitavo.. che poi? Erano tutte le antenne della Sicilia da controllare, non solo quelle vicino casa mia! Ma poi a casa mia? Cosa pensavano che vi fosse un bunker sotterraneo? La rilevazione? Quasi una sceneggiatura cinematografica di basso livello. Il politico Salerno si presentò con i suoi strumenti ufficiali. Le sue misurazioni, i suoi gesti, le sue parole erano poco convincenti, quasi pre-registrate. Diceva che era tutto nella norma, che i miei allarmi erano infondati. Ero disperato, furioso. Sentivo l'ombra dell'archiviazione calare sulla mia denuncia alla Guardia di Finanza.

Il Silenzio Assordante

E poi accadde. Un momento che, se non l'avessi vissuto, non lo crederei.

Il politico Salerno uscì dalla casa dove abitavo. Ricordo il rumore della porta che si chiudeva alle sue spalle. Un istante dopo, nel mio silenzioso monitoraggio, l'indicatore impazzito di ElectroSmart si placò. Le onde elettromagnetiche che mi avevano tenuto prigioniero in un incubo di angoscia, ansia e malesseri fisici, si quietarono. Il rumore invisibile nell'aria svanì. Il mio sistema nervoso si radicò. L'incubo era finito.

Ho sporto la mia denuncia, con la mia catasta di certificazioni e ricerche tradotte, contro l'inquinamento elettromagnetico e quei picchi assassini. Ho fatto tutto quello che potevo.

Avrò salvato migliaia di persone? Non lo so, e poco mi importa. Ma quel che è importante, è che ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per trasformare la paura in azione. La mia guerra contro l'invisibile è finita in un inatteso lieto fine. E questo, per me, è l'unica vittoria che conta.

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giovedì 11 aprile 2024

Un'applicazione per misurare l'esposizione alle onde elettromagnetiche

applicazione-per-misurare-esposizione-onde-elettromagnetiche-electrosmart
Nel nostro ambiente immediato, le onde elettromagnetiche possono provenire dalla nostra radio, dal nostro cellulare o anche dal nostro box Internet...
 
©Matteo Ceruti/Shutterstock
*Immagine migliorata dal team di Vivereinmodonaturale.com


L’impatto delle onde elettromagnetiche sulla nostra salute solleva molti interrogativi: per spronarci ad adottare le giuste azioni e soprattutto per informarci, un’applicazione ci permette di misurare con precisione la nostra esposizione ad esse.


Traduzione a cura di Salvatore Calleri (NatMed) Blogger e Divulgatore Scientifico 


Sviluppata da un team dell'Istituto Nazionale di Ricerca per l'Informatica e l'Automazione (INRIA), l'applicazione gratuita disponibile su Android Electrosmart permette di visualizzare la propria esposizione alle onde elettromagnetiche emesse dai dispositivi connessi, reti cellulari e punti di accesso Wi-Fi in particolare. L'applicazione ci tiene informati sul livello di esposizione di ciascuna fonte attraverso un punteggio elettronico (maggiori dettagli su questa misurazione qui ).


©Schermata Electrosmart/Google Play


Onde numerose e varie

Ricorda che le onde elettromagnetiche possono provenire dall'ambiente circostante attraverso la radio, il cellulare, i box Internet , le microonde o le lampadine fluorescenti compatte, tra gli altri. Possono anche provenire dall'ambiente industriale attraverso le telecomunicazioni, i radar, ecc. Possiamo anche essere esposti ad essi in ambiente medico, ad esempio nell'ambito di un esame di imaging medico mediante risonanza magnetica, ricorda il sito specializzato cancer-environment.fr .

Queste fonti di esposizione alle onde elettromagnetiche sollevano preoccupazioni circa il loro impatto sulla salute: i campi elettromagnetici prodotti dai telefoni cellulari sono classificati dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro nella categoria dei possibili agenti cancerogeni per l'uomo. L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), tuttavia, precisa che un gran numero di studi sono stati effettuati "negli ultimi due decenni per determinare se i telefoni cellulari rappresentano un potenziale rischio per la salute e che ad oggi "non è mai stato stabilito che i cellulari e i telefoni possono causare effetti dannosi sulla salute."

Cosa fare per proteggersi?

Tra le onde elettromagnetiche che ci circondano, bisogna prestare particolare attenzione al proprio smartphone: meglio non metterlo in modalità aereo perché continuerà a produrre onde, ma piuttosto semplicemente spegnerlo il prima possibile , di notte ad esempio. . Evitiamo  di usarlo anche quando la rete è pessima e passiamo a un kit vivavoce. Per ascoltare la musica sul cellulare preferiamo le cuffie con il filo.  È anche meglio stare lontano dal microonde quando è in funzione.

Buono a sapersi

"L'elettromagnetismo è una forza a bassa energia che risulta dall'accoppiamento tra un campo elettrico e un campo magnetico. Il termine "campo" designa l'area in cui l'effetto di questa forza si avverte senza essere visibile, o addirittura percepibile, la maggior parte del tempo ." Fonte: cancer-environnement.fr

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