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venerdì 19 gennaio 2024

Aumento Preoccupante dei Tumori: Un'Analisi dal 2018 ad Oggi

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Negli ultimi anni, c'è stata una crescente preoccupazione riguardo all'aumento dei casi di tumore in tutto il mondo. Dal 2018 ad oggi, numerosi studi hanno evidenziato un aumento preoccupante nell'incidenza di vari tipi di tumore. 

Questo fenomeno solleva importanti interrogativi sulle cause sottostanti e la necessità di interventi preventivi più efficaci.

Di Salvatore Calleri (NatMed Blogger e Divulgatore Scientifico nel campo della Medicina Naturale)

La drammaticità della situazione attuale e delle previsioni future



Secondo le analisi della IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) (2), nel 2020 nel mondo c’erano 19.292.789 persone affette da cancro e le previsioni future sono drammatiche, perché si prevede che per il 2040 ci sarà un aumento del 52% a livello mondiale e del 26% a livello europeo (Tabella 1).

Tipo di cancroINCIDENZA nel 2020
dei nuovi casi
Persone coinvolte
(M+F)
Previsione per il 2040
(Mondo/Europa)
Mammella11,7%2.261.419+33% / +7%
Polmone11,4%2.206.771+59% / +22%
Colon-retto10,0%1.931.590+59% / +27%
Prostata7,3%1.414.259+57% / +28%
Cute (non melanoma)6,2%1.198.073+46% / +48%
Stomaco5,6%1.089.103+65% / +25%
Fegato4,7%905.677+60% / +25%
Cervice uterina3,1%604.127+41% / -4% *
Altri tipi40,0%7.681.770
Totale100,00%19.292.789+52% / 26%
Tabella 1 – I più comuni tipi di cancro: incidenza annua mondiale (IARC: Global Cancer Observatory 2020)


I dati mondiali sulla mortalità sono ancora più preoccupanti: ogni anno muoiono circa 10 milioni di persone e si prevede che per il 2040 ci sarà un aumento della mortalità del 68% a livello mondiale e del 31% a livello europeo.

Questo significa che ogni giorno, nel mondo, a circa 52.900 persone viene diagnosticato un cancro e più di 27.000 persone muoiono per questa patologia (Tabella 2).

Tipi di cancro
(2020)
MORTALITÀ
dei nuovi casi
Persone coinvolte
(M+F)
Previsione 2040
(Mondo/Europa)
Polmone18,0%1.796.144+64% / +26%
Colon-retto9,4%935.173+73% / +36%
Fegato8,3%830.180+60% / +29%
Stomaco7,7%768.793+72% / +28%
Mammella6,9%684.996+51% / +21%
Esofago5,5%544.076+66% / +26%
Pancreas4,7%466.003+65% / +28%
Prostata3,8%375.304+93% / +53%
Altri tipi35,7%3.557.464
Totale100,00%9.958.133+68% / +31%
Tabella 2 – I più comuni tipi di cancro: mortalità annua mondiale (IARC: Global Cancer Observatory 2020) (2).

La drammaticità degli aumenti tra i giovani adulti

La drammaticità ancora maggiore però sono i rilievi di questi ultimi 30 anni da cui è emerso che la patologia oncologica ha visto un inaspettato maggior aumento delle nuove diagnosi nei giovani adulti (età inferiore a 50 anni).

Effettivamente, fino a pochi anni fa l’incidenza dei tumori aumentava con l’età ed è sempre stata la prima causa di morte tra i soggetti di 60-79 anni.

Inoltre, la probabilità di sviluppare un cancro invasivo nei soggetti con più di 60 anni è sempre stata doppia rispetto quelli più giovani: l’età mediana di diagnosi era a 65 anni e l’età mediana di morte era a 74 anni.

In base ai dati attuali, però, le cose stanno cambiando, perché l’incidenza del cancro tra i giovani adulti è in netta crescita. Anche il tipo di tumore sta cambiando in base alla fascia di età delle persone esaminate (Tabella 3 e 4).

I 5 tumori
più frequenti
(stima 2020)
0-49 anni50-69 anni> 70 anni
Testicolo
12%
Prostata
22%
Prostata
20%
Melanomi
10%
Polmone
14%
Polmone
17%
Linfoma
non Hodgkin
8%
Colon-retto
12%
Colon-retto
14%
Tiroide
8%
Vescica
9%
Vescica
11%
Colon-retto
7%
Prime vie
aero-digestive
5%
Stomaco
5%
Tabella 3 – I 5 tumori più frequenti in Italia negli UOMINI come percentuale sul totale dei tumori incidenti in ogni fascia di età (AIRTUM) (3).
I 5 tumori
più frequenti
(stima 2020)
0-49 anni50-69 anni> 70 anni
Mammella
41%
Mammella
35%
Mammella
22%
Tiroide
15%
Colon-retto
11%
Colon-retto
16%
Melanoma
8%
Utero
7%
Polmone
8%
Colon-retto
4%
Polmone
7%
Pancreas
6%
Cervice uterina
4%
Tiroide
5%
Stomaco
5%
Tabella 4 – I 5 tumori più frequenti in Italia nelle DONNE come percentuale sul totale dei tumori incidenti in ogni fascia di età (AIRTUM) (3).


Infatti, numeri crescenti di studi scientifici (4,5) confermano che sono sempre più numerosi i giovani adulti di tutto il mondo con età inferiore ai 50 anni che si ammalano di cancro.

Suneel Kamath, un oncologo gastroenterologo della Cleveland Clinic (Ohio, USA), ha affermato: “Il numero di persone che presentano tumori avanzati e purtroppo spesso incurabili e che hanno un’età compresa tra i 20 e i 30 anni sembra decisamente salire alle stelle” (6).

I casi a esordio precoce sono in aumento per circa 14 tipi di cancro, molti dei quali colpiscono l’apparato digerente, secondo una revisione dei registri dei tumori di 44 Paesi pubblicata sulla rivista Nature Reviews Clinical Oncology(5).


Tendenze Globali:

I dati epidemiologici a livello globale indicano un costante aumento dei casi di tumore dal 2018. Questa tendenza allarmante coinvolge diversi tipi di tumore, tra cui quelli polmonari, mammari, colo-rettali e pancreatici. Mentre i progressi nella diagnosi e nel trattamento hanno contribuito a migliorare la sopravvivenza in molte forme di cancro, l'aumento dell'incidenza continua a essere una sfida significativa per i sistemi sanitari in tutto il mondo.



Fattori di Rischio Ambientali:

Numerose ricerche suggeriscono che l'esposizione a fattori ambientali nocivi può contribuire all'incremento dei casi di tumore. Inquinanti atmosferici, sostanze chimiche industriali e contaminanti presenti nella catena alimentare sono solo alcune delle possibili cause. La necessità di rafforzare le politiche ambientali e ridurre l'esposizione a queste sostanze è urgente per affrontare questo problema.


Stili di Vita e Fattori Comportamentali:

Cambiamenti negli stili di vita, come il consumo di tabacco, una dieta poco salutare, l'assunzione eccessiva di alcol, e la mancanza di attività fisica, sono stati identificati come fattori comportamentali che contribuiscono all'aumento dei tumori. Promuovere stili di vita sani attraverso educazione pubblica e politiche incentrate sulla prevenzione potrebbe svolgere un ruolo cruciale nella lotta contro questa crescente minaccia.


Avanzamenti nella Ricerca:

Gli sforzi nella ricerca sul cancro continuano a progredire, cercando di comprendere meglio le cause specifiche di quest'incremento. Approcci innovativi, come la medicina personalizzata e la terapia genica, potrebbero aprire nuove vie di trattamento e prevenzione. Investimenti significativi nella ricerca sono essenziali per affrontare questa sfida in rapida evoluzione.


Implicazioni per la Sanità Pubblica:

L'aumento dei casi di tumore ha impatti significativi sulla sanità pubblica, richiedendo un adattamento delle strategie di prevenzione, diagnosi e trattamento. Programmi di screening più efficaci, accesso equo alle cure e maggiore consapevolezza pubblica sono fondamentali per mitigare l'impatto di questa crescente epidemia.


Conclusioni:

L'aumento dei tumori dal 2018 ad oggi è una tendenza allarmante che richiede un'immediata attenzione a livello globale. La comprensione approfondita delle cause, unita a interventi preventivi mirati e avanzamenti nella ricerca, è essenziale per invertire questa tendenza e proteggere la salute delle future generazioni. La cooperazione internazionale e gli sforzi congiunti dei settori della sanità, della ricerca e dell'ambiente sono fondamentali per affrontare questa sfida complessa e sempre crescente.

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lunedì 15 gennaio 2024

La Svolta Agricola del 2024 e le Eventuali Problematiche: L'Invito a Lasciare Incolti gli Appezzamenti in Nome delle Eco-follie

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A partire dal 2024, gli agricoltori italiani si trovano di fronte a una proposta senza precedenti: abbandonare la produzione e lasciare incolti i propri appezzamenti. 

Questa audace iniziativa, sottoscritta dal politico Bonaccini, è orientata verso l'adozione di pratiche agricole più sostenibili e mira a preservare l'ambiente.


Di Salvatore Calleri (NatMed Blogger e Divulgatore Scientifico nel campo della Medicina Naturale)

La proposta di Bonaccini è chiara e categorica: in cambio di un periodo di pausa agricola della durata di 20 anni, gli agricoltori riceveranno un compenso finanziario compreso tra i 500 e i 1.500 euro all'anno per ogni ettaro non coltivato. Questo radicale cambiamento ha scatenato un acceso dibattito tra gli agricoltori, gli ambientalisti e i membri della comunità.
L'Era delle Eco-follie

La motivazione di questa proposta risiede nell'idea di promuovere un'agricoltura più sostenibile e rispettosa dell'ambiente. L'agricoltura intensiva e l'uso massiccio di pesticidi sono stati oggetto di critiche per i loro impatti negativi sulla salute umana e sull'ecosistema. Bonaccini, sostenitore delle cause ambientali, vede questa svolta come un modo per mitigare tali impatti e preservare la biodiversità.
Le Opinioni degli Agricoltori

Molti agricoltori si trovano di fronte a una scelta difficile. Da un lato, il desiderio di contribuire a preservare l'ambiente è forte, ma dall'altro c'è l'incertezza finanziaria derivante dall'abbandono temporaneo della produzione agricola. Alcuni sostengono che il compenso proposto non sia sufficiente a compensare le potenziali perdite di reddito e che il periodo di 20 anni sia eccessivamente lungo.

D'altra parte, ci sono agricoltori che vedono questa proposta come un'opportunità per rinnovare e ripensare il modo in cui conducono le loro attività. La possibilità di concentrarsi su pratiche agricole più sostenibili e adottare modelli di coltivazione alternativi è vista da alcuni come una strada verso un futuro agricolo più equilibrato.
Reazioni della Comunità

La proposta ha suscitato reazioni contrastanti nella comunità. Mentre alcuni applaudono l'impegno per un'agricoltura più sostenibile, altri temono che l'abbandono di vaste aree agricole possa portare a una diminuzione della produzione alimentare e avere impatti negativi sull'economia locale.

Gli ambientalisti, d'altro canto, vedono la proposta come un passo avanti verso un modello agricolo più rispettoso dell'ambiente. Sperano che altri paesi possano seguire l'esempio, contribuendo così alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla salvaguardia delle risorse naturali.

La proposta di Bonaccini rappresenta un punto di svolta significativo nel settore agricolo italiano. Mentre la strada verso un'agricoltura più sostenibile è iniziata, rimane da vedere come gli agricoltori, la comunità e il governo affronteranno le sfide e capitalizzeranno sulle opportunità offerte da questa audace iniziativa. In un momento in cui l'equilibrio tra produzione alimentare e sostenibilità ambientale è più cruciale che mai, l'Italia si trova al centro di una discussione che potrebbe modellare il futuro dell'agricoltura in tutto il mondo.


Quali problemi si potrebbero creare non coltivando i campi? 

L'abbandono delle coltivazioni e il lasciare i campi incolti possono generare diversi problemi che vanno oltre le questioni economiche degli agricoltori. Ecco alcune delle preoccupazioni principali associate a questa pratica:

Sovrappopolazione di Piante Infestanti: Lasciare i campi incolti può portare a un aumento della crescita di piante infestanti. Queste piante possono competere con le colture desiderate per i nutrienti, l'acqua e la luce solare, riducendo così il rendimento delle colture.


Degrado del Suolo: La mancanza di coltivazione e gestione del suolo può contribuire al degrado del suolo. Senza la presenza delle radici delle piante che trattengono il suolo, c'è un rischio maggiore di erosione, perdita di nutrienti e diminuzione della qualità del terreno.


Rischio di Incendi: Campi incolti e abbandonati possono diventare terreni secchi e suscettibili agli incendi. Questo rappresenta un rischio per l'ambiente circostante, la fauna selvatica e può portare a danni significativi.


Impatto sulla Biodiversità: L'abbandono dei campi può influenzare la biodiversità locale. Alcuni habitat naturali possono essere compromessi, e specie animali e vegetali che dipendono dalle coltivazioni potrebbero risentirne.


Spreco di Risorse Agricole: L'abbandono dei campi significa che le risorse agricole, come la terra coltivabile e l'acqua, potrebbero non essere sfruttate in modo ottimale. In un contesto globale in cui la sicurezza alimentare è una preoccupazione, la mancata coltivazione di terreni agricoli può essere vista come un utilizzo inefficiente delle risorse.


Impatti Economici: A livello economico, l'abbandono delle coltivazioni può colpire duramente gli agricoltori che dipendono dalla produzione per il loro reddito. Può portare a perdite economiche, disoccupazione rurale e spopolamento delle aree rurali.

In sintesi, anche se l'idea di lasciare incolti i campi può essere associata a obiettivi ambientali e di sostenibilità, è importante bilanciare questi obiettivi con la necessità di mantenere un utilizzo responsabile delle risorse agricole e preservare l'equilibrio degli ecosistemi agricoli.
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