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sabato 25 ottobre 2025

SCOPERTA SHOCK NEGLI USA: BAMBINI NON VACCINATI "SIGNIFICATIVAMENTE PIÙ SANI" – La Ricerca che Sconvolge l'Oregon

i bambini non vaccinati sono piu sani,ma fanno ritirare la ricerca
Nella foto il Dr. Paul Thomas


di Salvatore Calleri NatMed

Un'ampia indagine condotta dal pediatra statunitense Dr. Paul Thomas ha sollevato un vespaio di polemiche, portando a un risultato clamoroso: su un campione di oltre 3.000 bambini, quelli non vaccinati presentavano una salute complessiva nettamente superiore ai coetanei vaccinati.

Lo studio, condotto su 3.324 bambini (2.763 vaccinati e 561 non vaccinati), ha rivelato un dato esplosivo: i bambini non vaccinati non solo visitavano meno frequentemente il medico, ma mostravano una minore incidenza di diverse patologie croniche e acute.

I Dati Scomodi della Ricerca

Secondo il Dr. Thomas, i bambini vaccinati mostravano una maggiore frequenza di problemi di salute, tra cui:

  • Febbre e otalgie ricorrenti.

  • Infezioni dell'orecchio medio e patologie oculari.

  • Patologie respiratorie croniche come asma e raffreddore da fieno.

  • Problemi dermatologici, in particolare eczema e dermatiti.

  • Disturbi comportamentali e ADHD: Thomas ha evidenziato in modo sorprendente di non aver mai riscontrato un singolo caso di ADHD in un bambino non vaccinato nei suoi oltre dieci anni di pratica.

Il medico ha sintetizzato la sua posizione in una frase lapidaria: "Ungeimpfte Kinder sind kerngesund, aber das bringt der Industrie kein Geld ein." (I bambini non vaccinati sono sanissimi, ma questo non porta soldi all'industria).

Il Prezzo della Verità: Ritiro della Licenza e Ritiro dello Studio

La pubblicazione dei risultati ha innescato una reazione immediata e drastica da parte delle istituzioni. Pochi giorni dopo la diffusione dello studio, l'Ordine dei Medici dell'Oregon ha revocato la licenza del Dr. Thomas. Mesi dopo, lo studio è stato ufficialmente ritirato dalle pubblicazioni scientifiche, un evento che ha generato accesi dibattiti tra gli addetti ai lavori.

Il Dr. Thomas, ora in pensione, vede in questa reazione la conferma di un sistema distorto: "Ogni sistema sanitario dovrebbe mirare a mantenere i bambini sani, ma si verifica l'esatto contrario. Questo è bizzarro."

Coerenza con Ulteriori Indagini

Le osservazioni del Dr. Thomas non sono isolate. Egli stesso ha citato altre indagini a supporto dei suoi risultati, in particolare:

  • Rischio Aumentato: Altre ricerche suggeriscono che i bambini vaccinati sviluppano più frequentemente allergie, asma, autismo e malattie autoimmuni rispetto ai non vaccinati.

  • "The Control Group" (Sondaggio USA): Un sondaggio a livello nazionale ("The Control Group") ha rilevato che circa il 60% degli individui vaccinati soffre di malattie croniche, in netto contrasto con solo il 5,7% dei non vaccinati.

Il lavoro del Dr. Thomas, sebbene osteggiato e ritirato, ha acceso un faro su un modello chiaro: secondo le sue osservazioni, "i vaccini causano allergie e autoimmunità". La sua esperienza evidenzia un dilemma fondamentale: la tensione tra la salute dei bambini e gli interessi finanziari di un'industria che preferirebbe evitare un'indagine scientifica aperta e non condizionata.


Lo studio ovviamente è stato ritirato dalla rivista scientifica dopo la pubblicazione.

Il titolo completo dell'articolo era:

"Relative Incidence of Office Visits and Cumulative Rates of Billed Diagnoses Along the Axis of Vaccination"

Lo studio è stato pubblicato inizialmente il 22 novembre 2020 sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health (MDPI), con gli autori James Lyons-Weiler e Paul Thomas.

Dettagli Tecnici sullo Studio

  • Autori: James Lyons-Weiler, PhD, e Paul Thomas, MD.

  • Rivista Iniziale: International Journal of Environmental Research and Public Health.

  • Dati: Analisi retrospettiva dei dati provenienti dalla pratica pediatrica del Dr. Thomas in Oregon.

  • Campione: 3.324 bambini (561 non vaccinati e 2.763 variamente vaccinati).

  • Risultati Principali (come riportati prima del ritiro): I pazienti non vaccinati mostravano un minor numero di visite mediche e una minore incidenza di diagnosi rispetto ai pazienti vaccinati.

Controversia e Ritiro

L'articolo fu ritirato ufficialmente dalla rivista nell'agosto 2021. La motivazione principale addotta dalla rivista fu che "le conclusioni non erano supportate da dati scientifici robusti" e che l'analisi presentava diverse problematiche metodologiche.

Contemporaneamente, il Dr. Thomas ha dovuto affrontare procedimenti legali e la successiva sospensione della sua licenza medica da parte dell'Oregon Medical Board. L'autore ha sempre sostenuto che il ritiro e la sospensione fossero una ritorsione per la pubblicazione di risultati che andavano contro il consenso medico.

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martedì 19 dicembre 2017

Occorre rimuovere l’alluminio dal cervello prima che scateni l’Alzheimer. In questo articolo alcuni rimedi naturali

Nella foto sopra dei ricercatori mostrano dove l'alluminio viaggia e dove soggiorna all'interno del corpo umano (dopo la vaccinazione)

Articolo personalizzato da
Vivere in modo naturale 
L'articolo contiene link del prestigioso sito:
Macrolibrarsi
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Abbiamo tutti sentito parlare di alluminio e sappiamo gli usi che ne facciamo, pentole, pellicole, contenitori per bevande e alimenti, deodoranti ascellari, tabacco, infissi, farmaci prescritti, e come adiuvanti nei vaccini.

Un aspetto dell’ alluminio, che molte persone non conoscono, è che è una neurotossina che può avere un effetto di deterioramento sul nostro cervello e sistema nervoso. 
Inoltre, gli esperti rivelano che può essere un importante fattore scatenante per l’insorgenza del morbo di Alzheimer.
Siamo costantemente esposti a questa neurotossina , possiamo fare qualcosa per proteggerci? Per cominciare ci sono una serie di estratti naturali di piante e sostanze nutritive che possono abbassare e prevenire la tossicità dell’ alluminio a carico del cervello , in modo da proteggerlo da disturbi cognitivi.
Un team di neuroscienziati della Louisiana State University, guidati da Dr.Walter Lukiw, Ph.D., Professore Ordinario di Neurologia, Neuroscienze e Oftalmologia ,ha condotto uno studio sulla possibilite tossicità dell’ alluminio che porta alla comparsa, lo sviluppo e la progressione del morbo di Alzheimer.
Il loro studio è stato riassunto in un articolo peer-reviewed pubblicato nei Frontiers in Aging Neuroscience e secondo le loro conclusioni: ” Il contributo dell’ alluminio per la malattia di Alzheimer si basa su almeno sette osservazioni derivate in modo indipendente .”
In Estrema sintesi i risultati di questa e di altre ricerche sostengono: L’alluminio punta dritto al cervello





Con i tassi di Alzheimer alle stelle, i percorsi variegati odierni dell’esposizione all’alluminio sono una grande preoccupazione. Proprio come con le particelle nell’ambiente, una volta che l’alluminio è nei nostri tessuti, il corpo ha difficoltà ad espellerlo. Questo metallo tossico non ha alcuno scopo biologico, per cui meno se ne ingerisce, meglio è.
Una volta nel corpo, si muove attraverso di esso con facilità, senza ostacoli, cavalcando il sistema di trasporto del ferro. Esso attraversa le barriere biologiche che normalmente tengono fuori altri tipi di tossine, come la barriera emato-encefalica. Nel tempo, l’alluminio può accumularsi nel cervello e provocare problemi seri

Come disintossicarsi dall’alluminio


Ci sono una serie di chelanti potenti che è possibile utilizzare per disintossicarsi dall’alluminio. 
Chiaramente il primo passo sarebbe evitare l’ulteriore esposizione all’alluminio. 
Questo significa evitare prodotti quali:
Dentifricio contenente ossi-idrossido di alluminio.


Antitraspiranti contenenti cloruro di alluminio, cloridrato di alluminio, o composti di alluminio-zirconio.
Contenitori di bevande laminati di alluminio.
Pentole di alluminio
Macchine caffè espresso in alluminio

Per l’Alzheimer avanzato possono essere utili i seguenti agenti chelanti:

Acqua ricca di silicio, come l’acqua Fiji, che contiene 83 mg di silicio per litro. 
Una ricerca pubblicata nel 2013 ha dimostrato che bere fino ad un litro di acqua minerale ricca di silicio al giorno per 12 settimane elimina efficacemente l’alluminio per via urinaria, senza effetti nocivi sui metalli essenziali come ferro e rame.
Secondo gli autori: “Abbiamo fornito prove preliminari che oltre 12 settimane di terapia di acqua minerale ricca di silicio fanno scendere il carico corporeo di alluminio nei soggetti con Alzheimer, e ci sono stati anche miglioramenti clinicamente rilevanti nella prestazione cognitiva di almeno 3 individui su 15”.

Melatonina: Le ricerche dimostrano che la melatonina ha un ruolo nel vincolare i metalli ed è un integratore utile nel trattamento dei disturbi neurologici in cui è coinvolto lo stress ossidativo, compreso quindi l’Alzheimer.




La melatonina può viaggiare liberamente attraverso tutte le barriere cellulari, facilitando la rimozione di metalli tossici come l’alluminio. Sembra anche capace di sopprimere l’attività ossidativa dell’alluminio nel cervello.
Qualsiasi cosa che aumenta il glutatione. Il corpo sintetizza il glutatione da tre aminoacidi: cisteina, glutammato e glicina. 
Frutta e verdura crude (soprattutto avocado, asparagi, pompelmo, fragole, arancia, pomodoro, melone, broccoli, okra, pesche, zucchine, e spinaci) sono ricchi di precursori glutammato e glicina.
Fonti alimentari di cisteina includono uova, carne, peperoni rossi, aglio, cipolle, cavoli di Bruxelles, proteine del siero del latte e germe di grano. 
Altri trattamenti utili per il miglioramento del metabolismo del glutatione includono:
Esercizio fisico: l’esercizio influisce sui livelli di trifosfato adenosina (ATP) necessari per aiutare a produrre glutatione.
Ottimizzare i livelli di vitamina D attraverso l’esposizione al sole; ci sono alcune prove che la vitamina D aumenta i livelli intracellulari di glutatione.
Bagni di sale inglese («Epsom salt»)
Integrazione con metilsulfonilmetano  (MSM) (zolfo) , fonti alimentari di zolfo sono gli alimenti proteici, specie se ricchi di amminoacidi solforati, la cipolla, l'aglio, i semi, le noci, le verdure della famiglia Crucifere (Brassicaceae), il tuorlo d'uovo e le cosiddette acque solforate. Il necessario apporto di zolfo è garantito da un adeguato apporto di proteine.
Per le sue proprietà chimiche e per alcune potenzialità biologiche, l'MSM viene oggi utilizzato nella comune pratica integrativa.
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/integratori/metilsulfonil-metano-MSM.html


L’integratore N-acetil L-cisteina (NAC) può anche essere utile. Il NAC è il nutriente per la formazione del glutatione antiossidante intracellulare.
La curcumina: La ricerca suggerisce che la curcumina ha un effetto protettivo dai danni indotti dall’alluminio, modulando la portata dello stress ossidativo.


Essa riduce anche le placche di beta-amiloide associate con l’Alzheimer, ritarda il degrado dei neuroni, chela i metalli, diminuisce la formazione di microglia, e ha un effetto anti-infiammatorio e antiossidante complessivo. Gli studi hanno dimostrato che la curcumina può aiutare a migliorare la memoria dei pazienti di Alzheimer. Vi sono alcune controindicazioni all’uso della curcumina in caso di ostruzione delle vie biliari (in quanto stimola la secrezione biliare), calcoli biliari, ittero ostruttivo, o colica biliare acuta.
In sintesi
Non si può più sostenere che l’alluminio non abbia un ruolo nelle malattie neurodegenerative come Alzheimer; l’evidenza è molto chiara e crescente. 

In realtà non dovrebbe sorprendere che le persone con tossicità da alluminio mostrino molti degli stessi sintomi di quelli con demenza, Parkinson, ADHD, autismo e altre malattie neurologiche, perché l’alluminio punta esattamente queste aree del cervello e del sistema nervoso.Il modo migliore per proteggersi è essere attenti alle scelte alimentari e ai prodotti della cura personale, e ridurre al minimo l’uso di vaccini e altri farmaci che vengono spesso contaminati con l’alluminio.

Anche ottimizzare il tenore di zolfo nella dieta è essenziale, perchè il corpo ha bisogno di zolfo per produrre la sua arma numero uno contro il sovraccarico di alluminio: il glutatione. Facendo queste poche cose per proteggersi, si minimizza l’esposizione e si massimizza la capacità del corpo di liberarsi di questo metallo tossico, che ci porterà ad una vita lunga e sana e agli anni d’argento.

Ecco un breve riassunto delle 7 osservazioni indipendenti, che dimostrano la relazione fra tossicità dell’alluminio e disturbi neurologici:


– alluminio provoca un’infiammazione nel cervello, aumentando la pro-in fl molecola infiammatoria chiamato nucleare di beta fattore-kappa (NF-kB), una caratteristica importante nel cervello dei malati di Alzheimer.
– Stimola placche di beta-amiloide nel cervello a livelli corrispondenti a quelli attualmente si trovano in esseri umani.
– Si porta a lo stesso tipo di deficit energetici cellulari che sono collegati alla malattia di Alzheimer, come la segnalazione alterata che coinvolgono l’ATP e l’utilizzo di energia.
– Una serie di studi hanno rivelato un legame tra i livelli di alluminio in acqua di rubinetto e l’incidenza del morbo di Alzheimer. (È una pratica comune per l’alluminio da aggiungere all’acqua potabile in tutto il mondo, con l’obiettivo di chiarire o “fine” di esso.)
– Tra le molte migliaia di geni del cervello RNA messaggero molecole (molecole che trasmettono l’informazione genetica dal DNA di causare l’espressione genica), in alluminio aumenta gli stessi che sono aumentati nella malattia di Alzheimer.
– Gli animali affetti da morbo di Alzheimer, che in alluminio aveva aggiunto alle loro diete avevano cambiamenti cerebrali aggiuntivi legati alla malattia di Alzheimer, come la morte programmata delle cellule, stress ossidativo, e deficit di espressione genica.
– La terapia più efficace di Alzheimer finora è chelazione, che fa uso di un chelante di alluminio.
E ‘ancora presto per conclusioni definitive perché non è possibile testare queste teorie sugli esseri umani, ma i ricercatori cercano di ottenere alcune idee circa l’effetto di alluminio sul sistema neurologico da loro test su animali.


Sono riusciti finora a dimostrare con certezza che l’alluminio, anche nelle dosi più piccole, provoca disturbi di apprendimento, problemi comportamentali e il morbo di Alzheimer, come problemi di memoria negli animali.
Inoltre, hanno scoperto che i ratti che consumano di alluminio attraverso il cibo nelle stesse quantità come gli americani in genere fanno, esperienza grave deterioramento cognitivo in età avanzata, molto simile al morbo di Alzheimer.
I loro cervelli mostrano anche prova definitiva di questa malattia grave oltre a sperimentare tutti i sintomi di accompagnamento.
Uno dei motivi principali per cui questo accade è perché l’alluminio viene accumulato nelle regioni specifiche del cervello che sono più sensibili ai danni nella malattia di Alzheimer. Molti studi hanno inoltre dimostrato che l’alluminio porta alla formazione anormale di placche beta-amiloide nel cervello dell’animale.
Queste placche vengono creati non appena beta-amiloide, o le parti di proteine adesive, si raggruppano e ostacolano cellula-cellula segnalazione alle sinapsi. Inoltre, attivano le cellule del sistema immunitario che stimolano l’infiammazione e divorano cellule disabili. Questo processo avviene nelle stesse regioni del cervello in entrambi gli animali e le persone.
L’esposizione ad alluminio provoca l’ennesimo cambiamento neurologico che è tipico per i pazienti affetti da morbo di Alzheimer. Essa provoca la formazione di grovigli neurofibrillari – collezioni anormali di fili ritorti proteine nelle cellule nervose che sono principalmente fatti di una proteina.
Questi grovigli anche ostruiscono i neuroni di comunicare tra loro, che è una manifestazione tipica del morbo di Alzheimer.


Fonte: Radical Bio
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