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mercoledì 23 luglio 2025

Shock Scientifico: Perdita Cellulare Oculare Irreversibile Rivelata da Studio Rigoroso Post-Vaccino mRNA

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Lo Sguardo dell'Anima: Quando la Scienza Incontra il Destino
Una scena dal film "I Origins", che mostra i due protagonisti, Ian Gray (Michael Pitt) e Sofi (Astrid Bergès-Frisbey), vicinissimi. L'uomo sfiora delicatamente il viso della donna all'altezza dell'occhio, in un momento di profonda connessione e indagine, che riflette i temi del film sulla scienza, la spiritualità e la ricerca dell'identità attraverso gli occhi.

Un'analisi scientifica peer-reviewed svela una perdita cellulare permanente nella cornea di soggetti vaccinati: il silenzio dei media di fronte a dati inconfutabili.


Di Salvatore Calleri NatMed

Il velo del silenzio sta per essere strappato. Mentre il dibattito pubblico sui vaccini mRNA anti-COVID continua ad essere polarizzato tra fede cieca e disinformazione, la scienza autentica prosegue il suo inesorabile cammino. E oggi, una ricerca indipendente e rigorosa, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Ophthalmic Epidemiology e sottoposta a peer-review, getta un'ombra inquietante sulla narrativa dominante. Questa non è un'ipotesi, non è un sospetto: è un'analisi basata su dati misurabili, documentati e oggettivi.


La Fragilità dell'Occhio: Un Danno Silenzioso e Irreversibile

Il nuovo, cruciale fronte che si apre è quello della salute oculare. Lo studio rivela un danno oculare post-vaccino che colpisce un tessuto fondamentale e, soprattutto, non rigenerabile: l'endotelio corneale. Questo strato, fragile e invisibile, è il custode della trasparenza della cornea, essenziale per la nostra capacità di vedere nitidamente.

Un team di ricercatori turchi, con un approccio metodologico impeccabile, ha monitorato 64 giovani adulti sani, tutti vaccinati con due dosi del vaccino Pfizer-BioNTech. La selezione rigorosa ha escluso qualsiasi soggetto con precedenti infezioni da COVID-19 o patologie oculari preesistenti, garantendo una base dati pulita e affidabile. In totale, 128 occhi sono stati sottoposti a un'analisi forense attraverso strumenti di precisione avanzatissima, come la topografia Sirius e la microscopia speculare Tomey EM-4000.


La Cruda Verità dei Dati: Una Perdita Misurabile e Preoccupante


Un primo piano suggestivo di un occhio azzurro intenso, con le iridi ricche di dettagli. Questa immagine iconica del film "I Origins" simboleggia la centralità dell'occhio nella ricerca scientifica e spirituale sull'identità e la reincarnazione, temi portanti della pellicola.


A soli 75 giorni dalla seconda dose di vaccino, i risultati emersi sono non solo chiari, ma profondamente allarmanti:

  • Densità cellulare endoteliale: Un Crollo Inquietante. È stata registrata una riduzione media dell’8,4% nella densità cellulare endoteliale. Questa perdita non è un dettaglio marginale; è significativa e, peggio ancora, avviene in un tessuto che per sua natura non si rigenera. Ogni cellula persa è persa per sempre.

  • Forma Cellulare Alterata: Segni di Degenerazione Profonda. Le cellule rimanenti mostrano un preoccupante aumento del polimegatismo (una variabilità anomala nelle dimensioni) e una perdita di esagonalità. Entrambi questi indicatori sono riconosciuti in campo medico come chiari segni di stress cellulare e degenerazione tissutale.

  • Spessore della Cornea Aumentato: Un Campanello d'Allarme. È stato rilevato un aumento dello spessore della cornea, un potenziale segnale di edema precoce. Questo suggerisce un'alterazione nella delicata funzione di pompa dell'endotelio.

La conclusione è agghiacciante: anche in una popolazione giovane e sana, il vaccino ha indotto cambiamenti strutturali e irreversibili in un tessuto vitale per la visione.


Perché Questo Danno Oculare È una Questione di Vita o Cecità


Un primo piano di un occhio con la cornea opaca e dei vasi sanguigni visibili creato
dall'intelligenza artificiale


L’endotelio corneale non è un semplice rivestimento; è la “pompa” biologica che assicura la trasparenza e l'idratazione costante della cornea. Un suo danneggiamento progressivo può innescare una cascata di gravi complicazioni:

  • Visione offuscata persistente.

  • Edema corneale cronico.

  • Neovascolarizzazione, con la crescita anomala di vasi sanguigni nella cornea.

  • Nei casi più estremi e irreversibili, cecità permanente.

La domanda che emerge, assordante nel suo silenzio mediatico, è inquietante: se tali danni si manifestano già a 75 giorni dalla vaccinazione in individui giovani e sani, quale sarà l'impatto a lungo termine? Cosa accadrà a persone più fragili, anziane, o a chi ha ricevuto dosi ripetute?


La Scienza Vera Non Si Zittisce: Dati Misurabili Contro la Propaganda

L'attore Michael Pitt in una scena dal film "I Origins", ritratto come il ricercatore scientifico Ian Gray. È visibile mentre osserva intensamente qualcosa, riflettendo la sua dedizione alla ricerca sull'occhio e sull'origine della vita e della coscienza nel film.


Nonostante la pubblicazione di questo studio su una rivista scientifica indicizzata e riconosciuta a livello internazionale, e pur trattandosi di dati misurabili, documentati e validati secondo i rigorosi criteri della scienza ufficiale, l'eco nei canali mainstream è stata completamente assente.

Ci troviamo ancora una volta di fronte a un dibattito pubblico sui vaccini schiacciato tra la propaganda cieca che nega qualsiasi possibile effetto avverso e i silenzi interessati di chi dovrebbe informare. Ma la scienza – quella che si basa su evidenze, misurazioni e verificabilità – prosegue il suo cammino, indipendente dalle convenienze narrative.

Quando qualcosa non torna, quando la ricerca scientifica documenta anomalie significative e irreversibili in soggetti sani, è il dovere inalienabile dell’informazione indipendente sollevare la questione, pretendere trasparenza e spingere per ulteriori indagini.

Danneggiare in modo irreversibile i tessuti oculari in nome della prevenzione da una malattia: è davvero questo il prezzo che l'umanità è disposta a pagare? La risposta, supportata da questa inconfutabile ricerca scientifica, richiede un dibattito onesto e urgente.


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domenica 16 marzo 2025

Trattamento per chi ha subito danni da vaccino: digiunare 48-72 ore per attivare l'autofagia

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Il digiuno prolungato da 48 a 72 ore è stato identificato come un efficace trattamento per le persone che hanno subito danni a seguito della vaccinazione contro il COVID-19.

Questo metodo promuove l'autofagia, un processo naturale di detossificazione attraverso il quale il corpo elimina le cellule danneggiate dalle proteine spike del vaccino e può contribuire a riavviare il sistema immunitario.

Origini e traduzioni delle scoperte

Queste informazioni sono state divulgate per la prima volta sul Substack del Dr. William Makis

di Salvatore Calleri (NatMed).

Recenti ricerche sul digiuno e i danni da vaccino COVID-19

La letteratura scientifica sta iniziando a prendere in considerazione i benefici del digiuno sui danni causati dal vaccino COVID-19, evidenziati da una serie di pubblicazioni recenti:

Danni causati dalla proteina Spike del COVID-19

La proteina Spike è nota per causare vari danni a livello biologico:

  • Formazione di coaguli sanguigni
  • Danni alle pareti dei vasi sanguigni e infiammazioni
  • Deterioramento dei mitocondri con conseguente diminuzione dell'energia e accumulo di specie reattive dell'ossigeno
  • Impedimento alla rimozione dei mitocondri danneggiati
  • Distruzione del microbioma intestinale e gravi disfunzioni del sistema immunitario, potenzialmente conducendo a malattie autoimmuni e cancro

L'autofagia: processo di rigenerazione cellulare

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L'autofagia, oltre ad essere innescata dal digiuno, può essere stimolata anche attraverso terapie come la sauna, l'ozonoterapia, l'ossigenoterapia iperbarica, e l'assunzione di sostanze come il caffè, il resveratrolo, la curcuma e la metformina.

Tipologie di digiuno e obiettivi terapeutici

Il digiuno può essere classificato in:

  • Digiuno prolungato (oltre 36 ore)
  • Digiuno intermittente (da 12 a 24 ore)

Gli obiettivi del digiuno prolungato includono:

  • Eliminare le proteine spike accumulatesi nell'organismo
  • Rimuovere aggregati proteici dannosi e stimolare il rinnovamento del sistema immunitario
  • Migliorare il microbioma intestinale e la funzionalità mitocondriale
  • Stimolare la produzione di cellule staminali

Questo trattamento rappresenta un approccio innovativo e naturale nella gestione delle complicazioni post-vaccinali, sfruttando i meccanismi di autoguarigione del corpo.


benefici del digiuno per un periodo di 72 ore spiegati passo dopo passo dal Dott. Jin W. Sung



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martedì 3 dicembre 2024

Zenzero: Il Supercibo che Sfida il Diabete

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Zenzero: Il Supercibo che Sfida il Diabete di Tipo 2

Lo zenzero, spesso relegato al ruolo di spezia, emerge oggi come un alleato straordinario nella lotta contro il diabete di tipo 2. 


Conosciuto da millenni per le sue proprietà curative, la scienza moderna conferma ciò che le antiche tradizioni mediche sapevano già: lo zenzero possiede straordinarie capacità terapeutiche.


Perché lo Zenzero È un Nemico del Diabete


di Salvatore Calleri (NatMed)

Il diabete di tipo 2 è una condizione metabolica complessa, spesso alimentata da una dieta squilibrata, inattività fisica e infiammazione cronica. I farmaci convenzionali, pur essendo efficaci nel controllo dei livelli di zucchero nel sangue, possono aumentare il rischio di complicazioni cardiovascolari. Qui entra in gioco lo zenzero, con i suoi oltre 50 effetti fisiologici benefici e più di 2100 studi scientifici che ne confermano l’efficacia.

Le Prove Scientifiche

Uno studio clinico condotto in Iran ha rivelato che l’assunzione quotidiana di 3.000 mg di zenzero in polvere ha migliorato significativamente parametri come glicemia, HbA1c (emoglobina glicata), insulina e marcatori di infiammazione, dimostrando effetti paragonabili o superiori ai farmaci tradizionali, ma senza effetti collaterali.

Oltre il Controllo della Glicemia

Lo zenzero non solo abbassa i livelli di zucchero nel sangue, ma agisce anche riducendo lo stress ossidativo e l’infiammazione, due dei principali responsabili delle complicanze legate al diabete, come le malattie cardiovascolari. Inoltre, aumenta la capacità antiossidante totale, fornendo una protezione a 360 gradi.

Un Tesoro di Rimedi Naturali

Lo zenzero non è l’unico supercibo che combatte il diabete. La curcuma, ad esempio, offre benefici simili, agendo su oltre 600 condizioni di salute. È tempo di riscoprire i rimedi naturali che la scienza moderna sta finalmente validando.

Integrazione nella Vita Quotidiana

Aggiungere lo zenzero alla propria alimentazione è semplice e gustoso. Può essere utilizzato in tisane, smoothies, piatti principali e persino dessert. Con pochi grammi al giorno, è possibile beneficiare delle sue proprietà terapeutiche.

Lo zenzero rappresenta un’alternativa naturale, sicura ed efficace per combattere il diabete di tipo 2 e migliorare la salute generale. In un mondo in cui i trattamenti farmaceutici possono avere effetti collaterali significativi, il ritorno a rimedi naturali come lo zenzero potrebbe segnare una svolta epocale nella medicina moderna.

Scopri di più sui benefici dello zenzero e altri rimedi naturali per il diabete nel nostro blog!

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mercoledì 2 ottobre 2024

Il Glutatione: Un Potente Alleato Contro la Steatosi Epatica Non Alcolica

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Il glutatione è un antiossidante fondamentale, presente in ogni cellula del nostro corpo. 

Questa molecola è composta da aminoacidi e svolge molteplici funzioni cruciali, tra cui supportare il sistema immunitario, neutralizzare i radicali liberi e aiutare il fegato a metabolizzare i grassi. 

Una caratteristica unica del glutatione è che il corpo è in grado di produrlo direttamente nel fegato.


Il Legame tra Glutatione e Salute Epatica


Di Salvatore Calleri (NatMed)

Diversi studi hanno dimostrato che bassi livelli di glutatione possono essere associati a molte malattie croniche. Per questo motivo, la ricerca scientifica si è concentrata sul potenziale del glutatione come integratore per combattere la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), una condizione caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato.


Secondo uno studio pubblicato su *BMC Gastroenterology*, l'integrazione orale di glutatione ha portato a miglioramenti significativi nei pazienti affetti da NAFLD. Il gruppo di ricerca ha esaminato 34 pazienti diagnosticati con questa malattia tramite ecografia, monitorando i cambiamenti dopo tre mesi di modifiche allo stile di vita e un dosaggio quotidiano di 300 mg di glutatione.


I Risultati dello Studio


I ricercatori hanno valutato parametri clinici come il grasso epatico, la fibrosi e i livelli di alanina aminotransferasi (ALT), un enzima indicatore di danno epatico. Al termine del trattamento con glutatione, i pazienti hanno mostrato un significativo calo dei livelli di ALT, oltre a una riduzione di ferritina, trigliceridi e acidi grassi non esterificati.


Questi risultati suggeriscono che il glutatione può avere un effetto terapeutico promettente per chi soffre di NAFLD, migliorando la salute epatica e riducendo il rischio di complicanze.


Altri Benefici del Glutatione


Oltre ai benefici per il fegato, il glutatione è stato studiato per altre proprietà salutari:


1. **Rafforzamento del sistema immunitario** – Protegge i mitocondri e riduce l’infiammazione.

2. **Miglioramento della sensibilità all’insulina** – Può aiutare a prevenire la resistenza all’insulina.

3. **Contrasto dei radicali liberi** – Combatte i danni cellulari.

4. **Prevenzione del cancro** – Può inibire la progressione di alcune forme tumorali.

5. **Supporto nella malattia di Parkinson** – Mantiene i livelli cellulari ottimali, riducendo i sintomi.


Come Integrare il Glutatione


Con l’avanzare dell’età, i livelli di glutatione tendono a diminuire. Fattori come malattia, stress e stile di vita possono ulteriormente comprometterne la presenza. È possibile contrastare questa carenza adottando uno stile di vita sano, con un'alimentazione equilibrata e l’assunzione di integratori, che possono variare dai 200 ai 500 mg al giorno.


Consigli per Mantenere un Fegato Sano


Oltre all’integrazione di glutatione, ci sono molteplici strategie per preservare la salute epatica:


- **Mantieni un peso corporeo adeguato**: l’obesità è uno dei maggiori fattori di rischio per la NAFLD.

- **Segui una dieta equilibrata**: limita i grassi saturi, gli zuccheri e i carboidrati raffinati, preferendo frutta, verdura, cereali integrali e pesce grasso.

- **Bevi succhi naturali** come il succo di barbabietola e il tè verde.

- **Fai esercizio fisico regolarmente**: aiuta a bruciare i trigliceridi e a ridurre il grasso epatico.

- **Pratica sesso sicuro** per prevenire infezioni come epatite B e C.

- **Lava le mani** accuratamente dopo aver usato il bagno e prima di preparare i pasti.


Il Ruolo del Glutatione nel Benessere Generale


Con il suo ampio spettro di benefici, il glutatione si dimostra un integratore potente per migliorare la salute generale e proteggere gli organi vitali come il fegato. Assumendo una dose adeguata e seguendo uno stile di vita sano, è possibile rafforzare il nostro organismo contro una vasta gamma di malattie, preservando il benessere a lungo termine.


Fonti:

- BMC Gastroenterology

- LiverFoundation.org

- Healthline.com


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domenica 1 settembre 2024

Tumori: Scoperta la Proteina che Li Aiuta a Sopravvivere e Proliferare

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Un gruppo di ricercatori, coordinato dal professor Stefano Santaguida dell'Istituto Europeo di Oncologia e docente di Biologia Molecolare all'Università Statale di Milano, ha scoperto una proteina cruciale per la sopravvivenza delle cellule tumorali, chiamata p62. 


Questa scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista *Science*, fornisce una nuova chiave di lettura su come i tumori si mantengono vitali e si diffondono nell'organismo.


L'Instabilità Cromosomica: Una Caratteristica delle Cellule Tumorali



Di Salvatore Calleri (NatMed)


Alla base della sopravvivenza delle cellule tumorali c'è l'instabilità cromosomica, ovvero un'alta frequenza di errori nella segregazione dei cromosomi durante la divisione cellulare. Questo fenomeno genera una sorta di "caos" all'interno delle cellule, contribuendo a comportamenti anomali e non regolati, come la capacità di replicarsi senza limiti e resistere a diversi tipi di attacchi esterni, inclusi i trattamenti farmacologici.


Inoltre, l'instabilità cromosomica favorisce la diversità nei cariotipi delle cellule tumorali. Questo significa che alcune cellule potrebbero sviluppare configurazioni cromosomiche che le rendono particolarmente resistenti ai trattamenti farmacologici. Un'ulteriore conseguenza dell'instabilità è la formazione di micronuclei, piccoli compartimenti cellulari anomali che si formano al di fuori del nucleo principale della cellula. Questi micronuclei hanno un ruolo importante nel sostenere il disordine cellulare tipico dei tumori.


Micronuclei e l'Esposizione al Caos Cellulare


I micronuclei hanno un involucro estremamente fragile e spesso difettoso, che non riesce a proteggere adeguatamente il DNA contenuto al loro interno. Di conseguenza, questo DNA è frequentemente esposto al citoplasma cellulare, dove subisce danni persistenti. Questi danni contribuiscono a creare un ambiente favorevole per lo sviluppo e la progressione del tumore.


Secondo i ricercatori, i micronuclei sono noti da tempo per la loro capacità di promuovere lo sviluppo tumorale, ma fino a oggi non era chiaro il motivo. Il team guidato da Santaguida ha scoperto che il problema principale risiede nell'incapacità della cellula di riparare l'involucro di questi micronuclei. Questa incapacità è strettamente legata all'azione della proteina p62.


Il Ruolo Cruciale della Proteina p62


La proteina p62, nota per la sua multitasking in vari processi cellulari, non era mai stata associata prima all'instabilità cromosomica. Lo studio ha dimostrato che p62 inibisce l'azione dei meccanismi di riparazione dell'involucro nucleare dei micronuclei. Quando questo involucro non viene riparato, collassa, lasciando i cromosomi in esso contenuti esposti al caos cellulare. Questa situazione aumenta l'instabilità cromosomica, conferendo alle cellule tumorali ulteriori vantaggi per crescere, sopravvivere, resistere ai trattamenti farmacologici e diffondersi nell'organismo.


Implicazioni Cliniche: p62 come Bersaglio Terapeutico


La scoperta ha importanti implicazioni cliniche. Dalle analisi condotte dai ricercatori, è emerso che i tumori caratterizzati da instabilità cromosomica e da alti livelli di p62 hanno una prognosi peggiore. Pertanto, la proteina p62 potrebbe diventare un nuovo marcatore prognostico e rappresentare un bersaglio terapeutico per sviluppare trattamenti più efficaci contro il cancro.


Collaborazioni Internazionali e Sostegno alla Ricerca


Lo studio è stato realizzato con il supporto della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro e della Fondazione Cariplo, ed è frutto di una collaborazione tra diversi centri internazionali di eccellenza in oncologia. Tra questi figurano il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, la Harvard Medical School di Boston, l’University of Texas Southwestern di Dallas, il Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, l’Università di Tel Aviv in Israele, e in Italia, l’Università di Palermo, l’Ospedale San Raffaele e l’IFOM di Milano.


Conclusioni


La scoperta del ruolo della proteina p62 nell'instabilità cromosomica delle cellule tumorali apre nuove strade nella lotta contro il cancro, fornendo una nuova prospettiva sulla biologia dei tumori e offrendo spunti per sviluppare trattamenti più mirati ed efficaci. Il riconoscimento ricevuto da *Science* conferma l'importanza di questa ricerca, che potrebbe avere un impatto significativo sulla pratica clinica e sul futuro della terapia oncologica.

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giovedì 16 maggio 2024

Gli esperimenti HAARP possono causare aurore artificiali: uno sguardo alla ricerca

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Gli esperimenti di HAARP nel mondo: la ricerca delle aurore artificiali


Negli ultimi anni, gli osservatori del cielo notturno in diversi luoghi del mondo hanno avuto l'opportunità di assistere a uno spettacolo unico: un bagliore rosso o verdastro che danza nell'aria, simile a un'aurora boreale, ma creato artificialmente. 


Di Salvatore Calleri (NatMed)

Questo fenomeno, noto come "bagliore d'aria", è il risultato di esperimenti condotti presso varie strutture simili al Programma di ricerca aurorale attiva ad alta frequenza (HAARP) situato a Gakona, in Alaska.


Le ricerche mirano a studiare la ionosfera, uno strato dell'atmosfera terrestre situato tra i 50 e i 400 miglia sopra la superficie del pianeta, utilizzando impulsi radio ad alta frequenza per eccitare gli elettroni e generare un'aurora artificiale. Questi esperimenti offrono agli scienziati l'opportunità di comprendere meglio i meccanismi che causano le emissioni ottiche nella ionosfera e di studiare l'interazione tra le onde del plasma e i satelliti in orbita terrestre.


Mentre HAARP è una delle strutture più conosciute per questo tipo di esperimenti, simili installazioni e progetti di ricerca vengono condotti in tutto il mondo. Dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Cina all'Europa, numerosi paesi hanno istituito strutture per studiare la ionosfera e condurre esperimenti simili a quelli di HAARP.


In particolare, la Russia ha il suo programma di ricerca simile chiamato Sura Ionospheric Heating Facility, situato vicino a Vasilsursk, nella regione di Nizhny Novgorod. Anche in Europa, istituzioni come il Max Planck Institute in Germania e l'European Incoherent Scatter Scientific Association (EISCAT) in Norvegia conducono esperimenti simili per studiare la ionosfera e le sue interazioni con il clima spaziale.


Questi esperimenti, sebbene possano sembrare surreali, hanno una base scientifica solida e offrono preziose informazioni sulla nostra atmosfera e sullo spazio intorno alla Terra. Tuttavia, rimangono soggetti a monitoraggio e regolamentazione per garantire che i loro effetti siano controllati e sicuri per l'ambiente e le persone.


Quindi, mentre ci immergiamo nello spettacolo delle aurore artificiali, continuiamo a chiederci cosa ci riservi il futuro della ricerca spaziale e dell'esplorazione dell'atmosfera terrestre.


Un esperimento HAARP crea aurore artificiali per quattro giorni



Desideriamo chiarire ai nostri lettori che gli eventi recenti, riguardanti la visione di un'aurora boreale in Italia e in altre parti del mondo, non devono essere collegati allo studio menzionato nel nostro articolo. È importante sottolineare che lo studio in questione non sostiene in alcun modo che il programma HAARP sia capace di generare fenomeni equivalenti a un'aurora boreale naturale. Per una corretta comprensione del contesto scientifico, facciamo riferimento alle informazioni pubblicate dal sito dell'Università di Alaska Fairbanks, da cui sono stati tratti i dati per lo studio citato. Si invita quindi i lettori a considerare tali precisazioni per una corretta interpretazione degli eventi recenti.

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Aurora Artificiale Prodotta da HAARP: Una Ricerca Dettagliata

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Un team di ricercatori ha condotto uno studio presso il Programma di Ricerca Attiva dell'Aurora ad Alta Frequenza (HAARP) in Alaska, pubblicato il 23 aprile 2019, evidenziando risultati significativi riguardanti esperimenti di riscaldamento ionosferico. 

Durante l'esperimento del 12 marzo 2013, HAARP ha trasmesso onde elettromagnetiche ad alta frequenza (HF) nella direzione del zenit magnetico utilizzando il cosiddetto modo X a una frequenza di 4,57 MHz si è creata un'aurora artificiale.


Di Salvatore Calleri (NatMed)

La potenza trasmessa è stata modulata a una frequenza di 0,9 mHz, puntando su una superficie di 20 km a un'altitudine di 120 km. Questo riscaldamento ha generato disturbi nel campo magnetico rilevati da magnetometri a terra e ha prodotto luminose macchie ionosferiche, osservate tramite telescopi HAARP.


L'interesse per l'indagine riguarda la generazione di strutture luminose artificiali nell'alta atmosfera, un obiettivo intrapreso fin dai primi impianti di riscaldamento ionosferico negli anni '60. Questi esperimenti, condotti principalmente con onde polarizzate O, mirano a modificare la temperatura degli elettroni in regioni specifiche dell'alta atmosfera, inducendo diverse forme di luminosità e strati di ionizzazione. Tuttavia, in questo studio, l'attenzione è focalizzata sul riscaldamento tramite onde polarizzate X, che interagiscono con gli elettroni attraverso la risonanza ciclotronica.


L'effetto Getmantsev, introdotto nel 1974, sfrutta il riscaldamento ionosferico per generare correnti magnetiche allineate lungo il campo magnetico terrestre, che a loro volta generano correnti magnetiche verticali nel mezzo ionosferico. Queste correnti, se modulate a frequenze adeguate, possono generare onde ultra-basse e molto basse nella ionosfera e magnetosfera. L'area aurorale e subaurorale è particolarmente favorevole a questo meccanismo a causa della presenza di un campo elettrico su larga scala nell'ionosfera associato all'elettrogetto.


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Immagini dell'aurora artificiale creata dal programma di ricerca aurorale attiva ad alta frequenza con lunghezza d'onda di 557,7 nm (a sinistra) e lunghezza d'onda di 630,0 nm (a destra).


L'esperimento condotto il 12 marzo 2013 dimostra che il riscaldamento ionosferico tramite onde X HF può generare luminose strutture ionosferiche, evidenziate da luminose macchie osservate in varie lunghezze d'onda. Inoltre, il riscaldamento induce oscillazioni nel campo magnetico terrestre, correlato alla frequenza di modulazione del riscaldamento. Simulazioni numeriche tridimensionali mostrano che tali effetti sono correlati alle correnti magnetiche allineate lungo il campo magnetico, generate dalle variazioni di conduttività ionosferica indotte dal riscaldamento.


Le simulazioni evidenziano che il riscaldamento ionosferico tramite onde X HF genera correnti magnetiche allineate al campo magnetico terrestre, con un'intensità massima spostata rispetto al centro del punto di riscaldamento. Inoltre, l'inclusione della conduttività di Hall nel modello aumenta l'ampiezza delle correnti generate e ne modifica la posizione e l'orientamento rispetto al campo elettrico di fondo.


In conclusione, l'esperimento HAARP del 12 marzo 2013 ha dimostrato che il riscaldamento ionosferico tramite onde X HF può generare strutture luminose ionosferiche e influenzare il campo magnetico terrestre. Le simulazioni numeriche supportano l'ipotesi che tali effetti siano dovuti alla generazione di correnti magnetiche allineate al campo magnetico, indotte dalle variazioni di conduttività ionosferica. Tali risultati suggeriscono che le correnti magnetiche allineate possano contribuire significativamente all'energizzazione dell'alta atmosfera durante gli esperimenti di modifica ionosferica.


Note: 

Desideriamo chiarire ai nostri lettori che gli eventi recenti, riguardanti la visione di un'aurora boreale in Italia e in altre parti del mondo, non devono essere collegati allo studio menzionato nel nostro articolo. È importante sottolineare che lo studio in questione non sostiene in alcun modo che il programma HAARP sia capace di generare fenomeni equivalenti a un'aurora boreale naturale. Per una corretta comprensione del contesto scientifico, facciamo riferimento alle informazioni pubblicate dal sito dell'Università di Alaska Fairbanks, da cui sono stati tratti i dati per lo studio citato. Si invita quindi i lettori a considerare tali precisazioni per una corretta interpretazione degli eventi recenti.

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sabato 11 maggio 2024

Trattamento per danneggiati da vaccino – Il digiuno per 48-72 ore

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Trattamento per danneggiati da vaccino – Il digiuno per 48-72 ore crea autofagia – il processo di disintossicazione del corpo che uccide le cellule danneggiate dalle proteine ​​​​del picco del vaccino COVID-19 e riavvia il sistema immunitario


Originariamente pubblicato nel Substack del Dr. William Makis

Traduzione a cura di Salvatore Calleri (NatMed)

Qual è la letteratura sul digiuno e sui danni da vax COVID-19?

I benefici del digiuno sulle lesioni da vaccino COVID-19 vengono ora esaminati seriamente nella letteratura scientifica con una serie di nuovi articoli in uscita:

Danni alle proteine ​​Spike del COVID-19:

  • La proteina Spike crea coaguli di sangue, danneggia le pareti dei vasi sanguigni e provoca infiammazioni
  • La proteina Spike danneggia i mitocondri (causa una diminuzione della produzione di energia, accumulo di specie reattive dell'ossigeno)
  • La proteina Spike impedisce che i mitocondri danneggiati vengano eliminati dal corpo
  • La proteina Spike crea aggregati di proteine ​​anormali
  • i frammenti proteici del picco possono produrre proteine ​​amiloidi ( clicca qui )
  • la proteina Spike distrugge il microbioma intestinale ( clicca qui )
  • la proteina Spike provoca gravi disfunzioni del sistema immunitario, che possono portare a malattie autoimmuni e cancro ( clicca qui )

Autofagia

  • l'autofagia è il modo in cui il corpo rimuove proteine ​​​​anormali, componenti cellulari danneggiati, cellule danneggiate.
  • l'autofagia è stimolata dal digiuno, dalla terapia del calore (sauna), dall'ozono terapia, dall'ossigenoterapia iperbarica
  • l'autofagia è stimolata anche da: caffè, resveratrolo, curcuma, metformina

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Digiuno:

Esistono due categorie principali di digiuno:

  • digiuno prolungato (della durata di almeno 36 ore)
  • digiuno intermittente (periodi di digiuno più brevi da 12 a 24 ore)

Gli obiettivi del digiuno prolungato sono diversi:

  • rimuovere la maggior quantità possibile di proteine ​​​​spike dal corpo tramite l'autofagia delle cellule che esprimono la proteina spike
  • rimuovere gli aggregati proteici del picco, le proteine ​​amiloidi, i prioni e altre proteine ​​anomale o mal ripiegate che possono causare malattie
  • riavviare il sistema immunitario e produrre nuove cellule immunitarie
  • migliorare il microbioma intestinale
  • migliorare la salute e la funzione mitocondriale, creare nuovi mitocondri
  • stimolare la produzione di cellule staminali

I benefici del digiuno per un periodo di 72 ore spiegati passo dopo passo (Dr. Jin W. Sung):


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