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domenica 1 settembre 2024

Tumori: Scoperta la Proteina che Li Aiuta a Sopravvivere e Proliferare

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Un gruppo di ricercatori, coordinato dal professor Stefano Santaguida dell'Istituto Europeo di Oncologia e docente di Biologia Molecolare all'Università Statale di Milano, ha scoperto una proteina cruciale per la sopravvivenza delle cellule tumorali, chiamata p62. 


Questa scoperta, pubblicata sulla prestigiosa rivista *Science*, fornisce una nuova chiave di lettura su come i tumori si mantengono vitali e si diffondono nell'organismo.


L'Instabilità Cromosomica: Una Caratteristica delle Cellule Tumorali



Di Salvatore Calleri (NatMed)


Alla base della sopravvivenza delle cellule tumorali c'è l'instabilità cromosomica, ovvero un'alta frequenza di errori nella segregazione dei cromosomi durante la divisione cellulare. Questo fenomeno genera una sorta di "caos" all'interno delle cellule, contribuendo a comportamenti anomali e non regolati, come la capacità di replicarsi senza limiti e resistere a diversi tipi di attacchi esterni, inclusi i trattamenti farmacologici.


Inoltre, l'instabilità cromosomica favorisce la diversità nei cariotipi delle cellule tumorali. Questo significa che alcune cellule potrebbero sviluppare configurazioni cromosomiche che le rendono particolarmente resistenti ai trattamenti farmacologici. Un'ulteriore conseguenza dell'instabilità è la formazione di micronuclei, piccoli compartimenti cellulari anomali che si formano al di fuori del nucleo principale della cellula. Questi micronuclei hanno un ruolo importante nel sostenere il disordine cellulare tipico dei tumori.


Micronuclei e l'Esposizione al Caos Cellulare


I micronuclei hanno un involucro estremamente fragile e spesso difettoso, che non riesce a proteggere adeguatamente il DNA contenuto al loro interno. Di conseguenza, questo DNA è frequentemente esposto al citoplasma cellulare, dove subisce danni persistenti. Questi danni contribuiscono a creare un ambiente favorevole per lo sviluppo e la progressione del tumore.


Secondo i ricercatori, i micronuclei sono noti da tempo per la loro capacità di promuovere lo sviluppo tumorale, ma fino a oggi non era chiaro il motivo. Il team guidato da Santaguida ha scoperto che il problema principale risiede nell'incapacità della cellula di riparare l'involucro di questi micronuclei. Questa incapacità è strettamente legata all'azione della proteina p62.


Il Ruolo Cruciale della Proteina p62


La proteina p62, nota per la sua multitasking in vari processi cellulari, non era mai stata associata prima all'instabilità cromosomica. Lo studio ha dimostrato che p62 inibisce l'azione dei meccanismi di riparazione dell'involucro nucleare dei micronuclei. Quando questo involucro non viene riparato, collassa, lasciando i cromosomi in esso contenuti esposti al caos cellulare. Questa situazione aumenta l'instabilità cromosomica, conferendo alle cellule tumorali ulteriori vantaggi per crescere, sopravvivere, resistere ai trattamenti farmacologici e diffondersi nell'organismo.


Implicazioni Cliniche: p62 come Bersaglio Terapeutico


La scoperta ha importanti implicazioni cliniche. Dalle analisi condotte dai ricercatori, è emerso che i tumori caratterizzati da instabilità cromosomica e da alti livelli di p62 hanno una prognosi peggiore. Pertanto, la proteina p62 potrebbe diventare un nuovo marcatore prognostico e rappresentare un bersaglio terapeutico per sviluppare trattamenti più efficaci contro il cancro.


Collaborazioni Internazionali e Sostegno alla Ricerca


Lo studio è stato realizzato con il supporto della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro e della Fondazione Cariplo, ed è frutto di una collaborazione tra diversi centri internazionali di eccellenza in oncologia. Tra questi figurano il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, la Harvard Medical School di Boston, l’University of Texas Southwestern di Dallas, il Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, l’Università di Tel Aviv in Israele, e in Italia, l’Università di Palermo, l’Ospedale San Raffaele e l’IFOM di Milano.


Conclusioni


La scoperta del ruolo della proteina p62 nell'instabilità cromosomica delle cellule tumorali apre nuove strade nella lotta contro il cancro, fornendo una nuova prospettiva sulla biologia dei tumori e offrendo spunti per sviluppare trattamenti più mirati ed efficaci. Il riconoscimento ricevuto da *Science* conferma l'importanza di questa ricerca, che potrebbe avere un impatto significativo sulla pratica clinica e sul futuro della terapia oncologica.

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sabato 31 agosto 2024

Allungare i Telomeri: Tra Scienza e Medicina Olistica, il Segreto della Longevità Cellulare

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La lunghezza dei telomeri, i "cappucci protettivi" dei nostri cromosomi, è considerata una delle chiavi per rallentare l'invecchiamento cellulare.

Recenti scoperte scientifiche e pratiche della medicina olistica suggeriscono che è possibile influenzare positivamente la lunghezza dei telomeri attraverso vari interventi.

In questo articolo, esploreremo le più recenti ricerche scientifiche e gli approcci naturali che promettono di preservare e potenzialmente allungare i telomeri, contribuendo a una vita più lunga e sana.


Di Salvatore Calleri (NatMed)

Introduzione ai Telomeri e alla Loro Funzione


I telomeri sono strutture composte da sequenze ripetitive di DNA situate alle estremità dei cromosomi, la cui funzione principale è proteggere il materiale genetico durante la divisione cellulare. Ogni volta che una cellula si divide, una piccola parte dei telomeri si perde, accorciandosi progressivamente. Quando i telomeri diventano troppo corti, la cellula non riesce più a replicarsi correttamente, entrando in uno stato di senescenza o di apoptosi (morte cellulare programmata). Questo processo è considerato un marker biologico dell'invecchiamento cellulare e, in definitiva, dell'organismo stesso.


Le Scoperte Scientifiche Sull’Allungamento dei Telomeri


1. La Telomerasi e la Rigenerazione dei Telomeri: La Scienza al Lavoro


La scoperta della *telomerasi*, un enzima che può "riparare" e allungare i telomeri, ha aperto nuove strade per la ricerca anti-invecchiamento. Studi condotti da Elizabeth Blackburn, Carol Greider e Jack Szostak, premiati con il Nobel per la Medicina nel 2009, hanno dimostrato che l'attivazione della telomerasi può effettivamente prevenire l'accorciamento dei telomeri in alcune cellule, come quelle delle linee germinali e delle cellule staminali.


Tuttavia, l'applicazione clinica dell'attivazione della telomerasi è ancora oggetto di studio. Da un lato, potrebbe rallentare l'invecchiamento cellulare e prevenire malattie degenerative, dall'altro c'è la preoccupazione che un'attività incontrollata della telomerasi possa favorire la proliferazione di cellule cancerose. Le ricerche attuali mirano a bilanciare questi effetti contrastanti, cercando terapie che possano attivare la telomerasi solo dove necessario.


2. Stile di Vita e Lunghezza dei Telomeri: Evidenze Scientifiche


 Studi scientifici suggeriscono che vari fattori dello stile di vita possano influenzare la lunghezza dei telomeri:


   Attività Fisica:

 Ricerca pubblicata su "Circulation" ha evidenziato che l'attività fisica regolare, specialmente l'esercizio aerobico, è associata a telomeri più lunghi. L'esercizio fisico modera lo stress ossidativo e l'infiammazione, due fattori che contribuiscono all'accorciamento dei telomeri.


  Dieta:

 Una dieta ricca di antiossidanti, acidi grassi omega-3, frutta e verdura è stata correlata a una minore velocità di accorciamento dei telomeri. Uno studio del 2013 pubblicato sul "British Medical Journal" ha evidenziato che il consumo regolare di cibi a base vegetale può influenzare positivamente la lunghezza dei telomeri.


 Gestione dello Stress:

 Studi della "University of California, San Francisco" hanno dimostrato che la gestione dello stress tramite meditazione, yoga e tecniche di respirazione può aumentare l'attività della telomerasi, contribuendo a mantenere i telomeri più lunghi.


Medicina Naturale e Approcci Olistici per Allungare i Telomeri


1. Nutrizione e Supplementazione Naturale:


Alcuni studi suggeriscono che certi integratori possano avere un ruolo nella protezione dei telomeri:


  Resveratrolo:

Un polifenolo presente nel vino rosso e in alcune bacche, ha mostrato in studi preclinici di attivare la telomerasi, prolungando la vita cellulare.

   Vitamina D:

Una carenza di vitamina D è stata associata a telomeri più corti. L'integrazione può aiutare a mantenere i telomeri in buona salute, come suggerito da uno studio del "American Journal of Clinical Nutrition".

  Astragalo:

 Una pianta utilizzata nella medicina tradizionale cinese, contiene composti che, secondo alcuni studi preliminari, potrebbero stimolare la telomerasi e proteggere i telomeri dall'accorciamento.


2. Terapie Complementari:


   Meditazione e Mindfulness: 

Ricerche condotte dal Dr. Dean Ornish e colleghi hanno dimostrato che pratiche regolari di meditazione e mindfulness possono non solo ridurre lo stress, ma anche aumentare l'attività della telomerasi.

   -Yoga e Tecniche di Respirazione:

 Diverse ricerche hanno evidenziato che il yoga, attraverso la combinazione di esercizi fisici e respiratori, può avere un effetto benefico sui telomeri, migliorando la risposta allo stress e riducendo l'infiammazione.


Conclusioni: Un Approccio Integrato per la Salute dei Telomeri


Le evidenze scientifiche suggeriscono che, pur non essendo ancora possibile invertire completamente il processo di invecchiamento cellulare, è possibile influenzare positivamente la lunghezza dei telomeri e rallentare l'invecchiamento biologico attraverso un approccio integrato. Combinando scoperte scientifiche sulla telomerasi con pratiche di medicina naturale e olistica, si può potenzialmente contribuire a una vita più lunga e sana.


Riferimenti Scientifici:


1. Blackburn, E. H., Greider, C. W., & Szostak, J. W. (2009). Telomeres and telomerase: The path from maize, Tetrahymena and yeast to human cancer and aging. *Nature Medicine*, 15, 377–379.

2. Puterman, E., Lin, J., Blackburn, E., O'Donovan, A., Adler, N., & Epel, E. (2010). The power of exercise: Buffering stress and protecting telomeres. *Circulation*, 122(17), 1519-1528.

3. Ornish, D., Lin, J., Daubenmier, J., et al. (2008). Increased telomerase activity and comprehensive lifestyle changes: A pilot study. *Lancet Oncology*, 9(11), 1048-1057.

4. Valdes, A. M., Andrew, T., Gardner, J. P., Kimura, M., Oelsner, E., Cherkas, L. F., Aviv, A., & Spector, T. D. (2005). Obesity, cigarette smoking, and telomere length in women. *The Lancet*, 366(9486), 662-664.

5. Roda, G., Chien Ng, S., Kotze, P. G., Argollo, M., Panaccione, R., Spinelli, A., & Peyrin-Biroulet, L. (2020). Resveratrol: Translating Preclinical Promises into Clinical Reality in Inflammatory Bowel Diseases. *Translational Research*, 220, 35-56.




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mercoledì 28 agosto 2024

La Migliore Vitamina C: Benefici, Fonti e Come Assumerla al Meglio

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La vitamina C, nota anche come acido ascorbico, è una delle vitamine più importanti per il nostro corpo. 

Essenziale per il corretto funzionamento del sistema immunitario, la vitamina C svolge un ruolo cruciale nella produzione di collagene, nell'assorbimento del ferro, e come potente antiossidante che protegge le cellule dai danni causati dai radicali liberi.


Di Salvatore Calleri (NatMed)

 Ma qual è la migliore fonte di vitamina C e come possiamo assumerla al meglio per ottenere tutti i suoi benefici?


Le Migliori Fonti di Vitamina C


La vitamina C può essere assunta attraverso una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura. Ecco alcune delle fonti naturali più ricche di vitamina C:


1. **Acerola**: Questo frutto tropicale è una delle fonti più ricche di vitamina C, con oltre 1600 mg per 100 g di frutto. Un'ottima scelta per chi cerca un potenziamento naturale della vitamina C.


2. **Kakadu Plum**: Un frutto australiano che contiene circa 3000 mg di vitamina C per 100 g, rendendolo uno dei più potenti al mondo.


3. **Peperoni**: Sia i peperoni rossi che quelli verdi sono ottime fonti di vitamina C. Un peperone rosso medio contiene circa 150 mg di vitamina C.


4. **Kiwi**: Un singolo kiwi fornisce circa 70 mg di vitamina C, coprendo quasi il fabbisogno giornaliero raccomandato.


5. **Agrumi**: Arance, limoni, lime e pompelmi sono famosi per il loro contenuto di vitamina C. Un'arancia media contiene circa 70 mg.


6. **Fragole**: 100 g di fragole forniscono circa 60 mg di vitamina C, un'opzione gustosa e salutare.


Integratori di Vitamina C


Se la tua dieta non è sufficiente a fornire la quantità necessaria di vitamina C, puoi considerare l'assunzione di integratori. Gli integratori di vitamina C sono disponibili in diverse forme, tra cui compresse, capsule, polveri e liquidi. Le due forme più comuni sono:


- **Acido Ascorbico**: La forma più pura e comune di vitamina C, spesso utilizzata negli integratori.

- **Ascorbati**: Forme tamponate della vitamina C (come l'ascorbato di sodio o di calcio), che sono meno acide e possono essere meglio tollerate da chi ha problemi di stomaco.


Come Assumere la Vitamina C al Meglio


1. **Distribuisci l’assunzione durante la giornata**: La vitamina C è idrosolubile, il che significa che non viene immagazzinata nel corpo e l'eccesso viene escreto con l'urina. Per questo motivo, è meglio distribuirne l'assunzione in dosi più piccole durante il giorno piuttosto che prenderne una grande quantità in una volta sola.


2. **Associa la vitamina C al ferro**: La vitamina C migliora l'assorbimento del ferro non-eme, presente nelle piante. Consumare alimenti ricchi di vitamina C insieme a fonti di ferro vegetale, come spinaci o legumi, può aiutare a migliorare l'assorbimento di questo minerale essenziale.


3. **Evita di cuocere eccessivamente gli alimenti**: La vitamina C è sensibile al calore e può essere facilmente distrutta durante la cottura. Opta per metodi di cottura leggeri come la cottura al vapore o consuma gli alimenti crudi quando possibile.


4. **Scegli il momento giusto**: È meglio assumere la vitamina C lontano dai pasti principali se si usano integratori, poiché alcuni nutrienti, come il rame, possono interferire con il suo assorbimento.


Dosaggio Raccomandato


La dose giornaliera raccomandata di vitamina C varia in base all'età, al sesso e alle condizioni fisiologiche. In generale:


- **Adulti**: 75 mg al giorno per le donne e 90 mg al giorno per gli uomini.

- **Fumatori**: Si consiglia un'aggiunta di 35 mg al giorno poiché il fumo aumenta lo stress ossidativo e il fabbisogno di vitamina C.


Tuttavia, durante periodi di maggiore necessità, come nei mesi invernali o in caso di malattia, può essere consigliabile aumentare l'assunzione di vitamina C, sotto la guida di un professionista della salute.


Conclusione


La vitamina C è un nutriente essenziale con numerosi benefici per la salute. Mantenere un livello ottimale di vitamina C attraverso una dieta ricca di frutta e verdura o con l'uso di integratori può contribuire a rafforzare il sistema immunitario, migliorare la salute della pelle e proteggere il corpo dai danni ossidativi. Ricorda di distribuire l'assunzione durante la giornata e di abbinarla ad alimenti ricchi di ferro per massimizzarne l'efficacia. Consultare un medico o un nutrizionista può aiutarti a determinare il dosaggio migliore per le tue esigenze.


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sabato 24 agosto 2024

Bibite di Curcuma e Pepe Nero: Un Elisir Naturale per la Salute e il Benessere

 



Le bibite a base di curcuma e pepe nero possono offrire diversi benefici per la salute grazie alle proprietà di questi due ingredienti. 


Di Salvatore Calleri (NatMed)

Ecco come possono aiutare:


1. **Proprietà Antinfiammatorie**

   - **Curcumina**: La curcuma contiene curcumina, il suo principio attivo principale, noto per le sue potenti proprietà antinfiammatorie. Può aiutare a ridurre l'infiammazione nel corpo, utile per condizioni croniche come l'artrite.


2. **Aumento della Biodisponibilità**

   - **Pepe Nero**: La piperina, un composto presente nel pepe nero, aumenta significativamente la biodisponibilità della curcumina. Senza piperina, la curcumina viene assorbita molto meno dal corpo. Quando combinati, curcuma e pepe nero migliorano l'efficacia complessiva.


3. **Antiossidante**

   - La combinazione offre potenti effetti antiossidanti, aiutando a proteggere le cellule dai danni dei radicali liberi, che sono una delle cause dell'invecchiamento e di molte malattie croniche.


4. **Supporto al Sistema Immunitario**

   - La curcumina ha anche proprietà immunomodulanti, che possono aiutare a rafforzare il sistema immunitario e a proteggere il corpo da infezioni e malattie.


5. **Miglioramento della Digestione**

   - Il pepe nero stimola la produzione di enzimi digestivi, mentre la curcuma può favorire la digestione riducendo i sintomi di gonfiore e indigestione.


6. **Benefici per la Pelle**

   - Grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, la curcuma può contribuire a migliorare la salute della pelle, riducendo l'acne e i segni dell'invecchiamento.


 7. **Controllo del Peso**

   - Alcuni studi suggeriscono che la curcuma potrebbe aiutare a regolare il metabolismo e promuovere la perdita di peso, anche se sono necessari ulteriori studi per confermare questi effetti.


Considerazioni Finali:

Bere bibite a base di curcuma e pepe nero può essere un modo efficace per sfruttare i benefici della curcumina, soprattutto se si soffre di infiammazione cronica o si desidera un supporto per la salute generale. Tuttavia, è importante consumarle con moderazione e, se si hanno condizioni di salute particolari o si assumono farmaci, consultare un medico prima di includere regolarmente queste bibite nella propria dieta.

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