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mercoledì 10 aprile 2019

Burioni nega che esista il vaccino del morbillo. Figuraccia da competente


Fonte: La Verità

ANCHE I COMPETENTI SBAGLIANO, PURE SE SI CHIAMANO ROBERTO BURIONI. STAVOLTA IL VATE DELL'IMMUNOLOGIA, AL CUI COSPETTO OGNI DISSIDENTE VIENE IMMEDIATAMENTE ETICHETTATO COME UN SOMARO O UN BABBEO, HA PRESO UNA BELLA CANTONATA. 

A proposito dell'intenzione espressa dal presidente della Commissione Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, di modificare il Ddl vaccini introducendo l'obbligo di fornire certificazione scolastica solo per il morbillo, Burioni ha twittato furente: «Da oggi in poi non commenterò più le giravolte politiche sui vaccini, perché cambiare idea due volte al mese va bene, tre volte al giorno no. Ps: informo che il vaccino contro il solo morbillo non esiste, non esisterà mai e se un dì esistesse se lo inietterebbero solo i pazzi». Stravolto dalla linea soft annunciata dalla maggioranza, il prof si sfoga sui social network, cercando conforto tra i suoi fan. Le cose però non vanno esattamente come previsto.

Sorvoliamo per un attimo sul giudizio politico espresso dal professor Burioni. La modifica allo studio della maggioranza, infatti, mette in discussione solo la necessità di presentare la certificazione scolastica. Come spiega lo stesso Sileri, «l'emendamento non toglie l'obbligo di vaccinazione ma lascia solamente la sanzione amministrativa e rimuove l'esclusione da scuola. Ma potrebbe dunque essere necessario, come stiamo valutando, lasciare l'obbligo per il morbillo che pone maggiori problemi in questo momento».

Concentriamoci piuttosto sulla seconda parte del tweet: secondo l'immunologo il vaccino monovalente contro il morbillo «non esiste e non esisterà mai».

Nel profluvio digitale che segue, gli epiteti per i fautori della proposta si sprecano: ignoranti, mentecatti, pazzi, incompetenti, cialtroni, e via dicendo. Qualche coraggioso utente prova a sfidare il dogma dell'infallibilità burioniana e alza la mano per contestare l'affermazione. Più di uno, infatti, ricorda di essere stato vaccinato (o di aver fatto vaccinare i figli) per il solo morbillo. Era forse acqua quella contenuta nella siringa? No, ammette Burioni, quel preparato «esisteva, ora non esiste più».

Come si legge sul sito dell'Agenzia del farmaco, attualmente in Italia non è consentita la commercializzazione dei monocomponenti contro la difterite, la pertosse, la rosolia, la parotite e lo stesso morbillo. Ma stando alla banca dati della stessa Aifa, nel nostro Paese erano in commercio ben quattro farmaci basati sul principio attivo del vaccino morbilloso vivo: l'Attenuvax e il Rouvax (prodotti da Msd), il Morbilvax (Gsk) e il Moraten Berna (Crucell). Oggi questi medicinali risultano revocati, ma almeno fino ai primi anni Duemila erano in vendita. La questione assume già tutta un'altra prospettiva.

Alla domanda circa il motivo medico per cui il monovalente non esista, Burioni si affretta a definire la questione un «discorso complicato» e rimanda alla pubblicazione di un post sul suo sito Medicalfacts.it. Secondo l'americano Center for disease control, la ragione è molto semplice: con l'andare del tempo l'industria farmaceutica si è concentrata sulla produzione dei vaccini polivalenti per diminuire il numero di iniezioni alle quali vengono sottoposti gli infanti ed evitare la diminuzione delle coperture degli altri due vaccini spesso associati con il morbillo, vale a dire l'antiparotite e l'antirosolia.

Una volta appurato che il monocomponente non è un pensiero partorito dalla mente malata di qualche ignorante no vax, bensì un farmaco realmente esistito, facciamo un'altra sensazionale scoperta: il vaccino monovalente per il morbillo esiste ancora! A fare bella mostra di una confezione del Measles vaccine live bp (cioè lo stesso dispositivo di cui stiamo parlando) in un video pubblicato su Facebook è un altro medico, il pediatra Eugenio Serravalle. «Il vaccino monocomponente contro il morbillo esiste», spiega Serravalle, «si trova a Roma alla farmacia internazionale del Vaticano o pochi chilometri dopo aver varcato il confine con la Svizzera. È liberamente in commercio con presentazione di ricetta medica».

Insomma, nell'era della globalizzazione si può dire che basta girare l'angolo per trovare questo prodotto. Un altro utente, su Twitter, posta un link che rimanda a un sito indiano nel quale è possibile acquistare il monovalente del morbillo per 120 sterline. La frittata è fatta. Messo alle strette, il professore reagisce come gli è più congeniale, vale a dire insultando: «Il vaccino monovalente contro il morbillo che qualche babbeo vi mostra trionfante esiste, ma in India. Prodotto dal Cyrus Poonawalla Group. Buon viaggio ai volenterosi». Non vogliamo deludere Burioni, ma la fiala è disponibile per la spedizione intercontinentale, dunque chiunque se la può far recapitare comodamente a domicilio. E non vogliamo entrare nemmeno nella polemica sull'utilità di questa o quella formulazione.

Oltralpe, per esempio, la produzione del Rouvax è stata interrotta nel 2017, ma se ne conservano scorte dal momento la sua somministrazione è addirittura raccomandata per i bambini compresi tra i 6 e gli 8 mesi. La stessa Organizzazione mondiale della sanità, pur precisando che molti Paesi preferiscono la formula combinata con altri vaccini, conferma l'esistenza del monovalente. Babbei anche loro?

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Burioni nega che esista il vaccino del morbillo. Figuraccia da competente


Fonte: La Verità

Anche i competenti sbagliano, pure se si chiamano Roberto Burioni. Stavolta il vate dell'immunologia, al cui cospetto ogni dissidente viene immediatamente etichettato come un somaro o un babbeo, ha preso una bella cantonata. 

A proposito dell'intenzione espressa dal presidente della Commissione Sanità del Senato, Pierpaolo Sileri, di modificare il Ddl vaccini introducendo l'obbligo di fornire certificazione scolastica solo per il morbillo, Burioni ha twittato furente: «Da oggi in poi non commenterò più le giravolte politiche sui vaccini, perché cambiare idea due volte al mese va bene, tre volte al giorno no. Ps: informo che il vaccino contro il solo morbillo non esiste, non esisterà mai e se un dì esistesse se lo inietterebbero solo i pazzi». Stravolto dalla linea soft annunciata dalla maggioranza, il prof si sfoga sui social network, cercando conforto tra i suoi fan. Le cose però non vanno esattamente come previsto.

Sorvoliamo per un attimo sul giudizio politico espresso dal professor Burioni. La modifica allo studio della maggioranza, infatti, mette in discussione solo la necessità di presentare la certificazione scolastica. Come spiega lo stesso Sileri, «l'emendamento non toglie l'obbligo di vaccinazione ma lascia solamente la sanzione amministrativa e rimuove l'esclusione da scuola. Ma potrebbe dunque essere necessario, come stiamo valutando, lasciare l'obbligo per il morbillo che pone maggiori problemi in questo momento».

Concentriamoci piuttosto sulla seconda parte del tweet: secondo l'immunologo il vaccino monovalente contro il morbillo «non esiste e non esisterà mai».

Nel profluvio digitale che segue, gli epiteti per i fautori della proposta si sprecano: ignoranti, mentecatti, pazzi, incompetenti, cialtroni, e via dicendo. Qualche coraggioso utente prova a sfidare il dogma dell'infallibilità burioniana e alza la mano per contestare l'affermazione. Più di uno, infatti, ricorda di essere stato vaccinato (o di aver fatto vaccinare i figli) per il solo morbillo. Era forse acqua quella contenuta nella siringa? No, ammette Burioni, quel preparato «esisteva, ora non esiste più».

Come si legge sul sito dell'Agenzia del farmaco, attualmente in Italia non è consentita la commercializzazione dei monocomponenti contro la difterite, la pertosse, la rosolia, la parotite e lo stesso morbillo. Ma stando alla banca dati della stessa Aifa, nel nostro Paese erano in commercio ben quattro farmaci basati sul principio attivo del vaccino morbilloso vivo: l'Attenuvax e il Rouvax (prodotti da Msd), il Morbilvax (Gsk) e il Moraten Berna (Crucell). Oggi questi medicinali risultano revocati, ma almeno fino ai primi anni Duemila erano in vendita. La questione assume già tutta un'altra prospettiva.

Alla domanda circa il motivo medico per cui il monovalente non esista, Burioni si affretta a definire la questione un «discorso complicato» e rimanda alla pubblicazione di un post sul suo sito Medicalfacts.it. Secondo l'americano Center for disease control, la ragione è molto semplice: con l'andare del tempo l'industria farmaceutica si è concentrata sulla produzione dei vaccini polivalenti per diminuire il numero di iniezioni alle quali vengono sottoposti gli infanti ed evitare la diminuzione delle coperture degli altri due vaccini spesso associati con il morbillo, vale a dire l'antiparotite e l'antirosolia.

Una volta appurato che il monocomponente non è un pensiero partorito dalla mente malata di qualche ignorante no vax, bensì un farmaco realmente esistito, facciamo un'altra sensazionale scoperta: il vaccino monovalente per il morbillo esiste ancora! A fare bella mostra di una confezione del Measles vaccine live bp (cioè lo stesso dispositivo di cui stiamo parlando) in un video pubblicato su Facebook è un altro medico, il pediatra Eugenio Serravalle. «Il vaccino monocomponente contro il morbillo esiste», spiega Serravalle, «si trova a Roma alla farmacia internazionale del Vaticano o pochi chilometri dopo aver varcato il confine con la Svizzera. È liberamente in commercio con presentazione di ricetta medica».

Insomma, nell'era della globalizzazione si può dire che basta girare l'angolo per trovare questo prodotto. Un altro utente, su Twitter, posta un link che rimanda a un sito indiano nel quale è possibile acquistare il monovalente del morbillo per 120 sterline. La frittata è fatta. Messo alle strette, il professore reagisce come gli è più congeniale, vale a dire insultando: «Il vaccino monovalente contro il morbillo che qualche babbeo vi mostra trionfante esiste, ma in India. Prodotto dal Cyrus Poonawalla Group. Buon viaggio ai volenterosi». Non vogliamo deludere Burioni, ma la fiala è disponibile per la spedizione intercontinentale, dunque chiunque se la può far recapitare comodamente a domicilio. E non vogliamo entrare nemmeno nella polemica sull'utilità di questa o quella formulazione.

Oltralpe, per esempio, la produzione del Rouvax è stata interrotta nel 2017, ma se ne conservano scorte dal momento la sua somministrazione è addirittura raccomandata per i bambini compresi tra i 6 e gli 8 mesi. La stessa Organizzazione mondiale della sanità, pur precisando che molti Paesi preferiscono la formula combinata con altri vaccini, conferma l'esistenza del monovalente. Babbei anche loro?

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domenica 31 marzo 2019

Come opporsi all'obbligo vaccinale e non avere problemi con la scuola

 
Nella foto la dott.ssa. Anna Fioravanti

Esistono delle strade percorribili nel rispetto della legge n. 119/2017 e successive circolari ministeriali? Sì, in questo video vi spiego quali, per rispondere alle decine di genitori che mi scrivono chiedendo informazioni.

Della dott.ssa  Arianna Fioravanti

In altri video risponderò ad altre domande, non riuscendo purtroppo a farlo singolarmente.
Ricordo che non ho alcuna competenza specifica e che queste informazioni sono ricavate dalla semplice lettura delle leggi in vigore. 

Non fatevi trovare impreparati dalla Asl, dai pediatri, dai dirigenti scolastici. Informatevi informatevi informatevi, e sappiate agire contro una legge liberticida e anticostituzionale, nel rispetto dei nostri diritti e del diritto individuale alla salute dei nostri figli!


Per approfondimenti:
 
Decreto-legge n. 73 del 7 giugno 2017, convertito nella Legge n.119 del 31 dicembre 2017;
Art. 18-ter del Decreto-legge n. 148 del 16 ottobre 2017;
Circolare Ministero della Salute-MIUR del 6 luglio 2018;
Art. 6 comma 3-quater del Decreto-legge n. 91 del 25 luglio 2018 (cosiddetto Milleproroghe del 2018).


 COME OPPORSI ALL'OBBLIGO VACCINALE E NON AVERE PROBLEMI CON LA SCUOLA

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sabato 30 marzo 2019

Le notizie false degli Stati Uniti sostengono che la geoingegneria è una "teoria della cospirazione" mentre Cina e Russia collaborano per "modificare l'atmosfera"


Negli Stati Uniti le persone che credono nella geoingegneria sono viste in gran parte come pazzi della cospirazione. Ciononostante, i principali organi di informazione di tutto il mondo hanno recentemente riferito su di essa come un normale intervento logico e governativo che, a loro avviso, rappresenta una grande promessa nella lotta contro il cambiamento climatico.


Traduzione a cura di Vivereinmodonaturale.com

Fin dal 1965, gli scienziati hanno iniziato a sollecitare il governo degli Stati Uniti a manipolare l'atmosfera per compensare i cambiamenti causati dal rilascio di anidride carbonica e dalla combustione di combustibili fossili.

La Royal Society del Regno Unito chiama questo tipo di interferenza "deliberata manipolazione su vasta scala dell'ambiente planetario", e paesi in tutto il mondo ne sono coinvolti, che lo ammettano o no. 


Mentre alcuni sperano di manipolare l'ambiente del pianeta come parte della loro lotta percepita contro il riscaldamento globale, molti altri paesi sono stati coinvolti nella geoingegneria per decenni a scopi militari.

Come riportato dal South China Morning Post , Cina e Russia hanno recentemente collaborato a una serie di esperimenti controversi per manipolare l'atmosfera della Terra nel tentativo di controllare la ionosfera, la parte dell'atmosfera che contiene alti livelli di ioni e elettroni liberi che consentono radio segnali per rimbalzare su lunghe distanze. 

La corsa per controllare la ionosfera

Come riportato dal Post , gli scienziati dei due paesi hanno effettuato cinque esperimenti nel giugno dello scorso anno nel tentativo di modificare la ionosfera.
Le potenze militari di tutto il mondo hanno cercato per decenni di ottenere il controllo della ionosfera. La capacità di manipolare questa parte dell'atmosfera consentirebbe la comunicazione ad alto livello con i sottomarini, faciliterà l'interferenza con le comunicazioni satellitari nemiche, consentirà la manipolazione del tempo e la produzione di disastri naturali, e persino influenzerà il funzionamento dei cervelli umani. (Related:  Programmi di geoingegneria per accelerare il rilascio di metano, spingendo il pianeta verso il giorno del giudizio .)

Il Post ha riferito come segue sugli esperimenti condotti:

Un totale di cinque esperimenti sono stati effettuati a giugno. Uno, il 7 giugno, causò un disturbo fisico su un'area grande come 126.000 km quadrati (49.000 miglia quadrate), o circa la metà delle dimensioni della Gran Bretagna.
La zona modificata, che si erge per oltre 500 km (310 miglia) sopra Vasilsursk, una piccola città russa nell'Europa orientale, ha sperimentato un picco elettrico con particelle subatomiche caricate negativamente di 10 volte rispetto alle regioni circostanti.
In un altro esperimento del 12 giugno, la temperatura del gas ionizzato sottile in alta quota è aumentata di oltre 100 gradi Celsius (212 gradi Fahrenheit) a causa del flusso di particelle.
Le particelle, o elettroni, furono pompate nel cielo da Sura, un impianto di riscaldamento atmosferico a Vasilsursk costruito dalle forze militari dell'ex Unione Sovietica durante la guerra fredda.

The Post proseguì spiegando che la base Sura procedeva ad inviare antenne e microonde ad alta potenza nell'alta atmosfera. Le informazioni sono state poi raccolte da Zhangheng-1, un satellite di sorveglianza elettromagnetica cinese, utilizzando speciali sensori ad alta velocità in grado di analizzare i campioni ogni mezzo secondo.

I ricercatori hanno riportato nel loro studio, pubblicato sulla rivista Earth and Planetary Physics , che i risultati dell'esperimento erano "soddisfacenti". Hanno notato che "la rilevazione di disturbi del plasma ... fornisce prove del probabile successo di esperimenti futuri correlati".

Nonostante la controversia legata agli esperimenti e l'insolita natura della cooperazione cinese / russa in questo studio, il team di ricerca insiste sul fatto che "non stanno giocando a Dio" e che gli esperimenti sono "pura ricerca scientifica".

Tuttavia, ci sono vere preoccupazioni etiche su studi come questi. Come notato dal Post , teoricamente anche il suono di una farfalla che sbatte le ali potrebbe essere amplificato da un sofisticato sistema di geoingegneria e causare una tempesta diverse settimane dopo in una posizione lontana.

Per questo motivo, il professor Gong Shuhong, ricercatore militare di tecnologia della comunicazione presso l'Università di Xidian , sottolinea la necessità di "seguire rigorosamente le linee guida etiche" nella conduzione di tale ricerca.

Ma non è probabile che accada, vero?

Maggiori informazioni su Geoengineering.news .

Le fonti includono:




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