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sabato 30 agosto 2025

🧪 Vaccini, Nanopolveri e Obblighi: il Dossier Italiano di Gatti e Montanari (2016-2017)

 
la famosa ricerca sui vaccini del dottor stefano montanari e della dottoressa Gatti
il Dossier Italiano di Gatti e Montanari (2016-2017)

💉 Dossier Italia: 

 Le Nanoparticelle nei Vaccini: il lavoro di Gatti e Montanari (2016-2017)


Di Salvatore Calleri NatMed e Corrado Cianchino PhD

Introduzione

Il biennio 2016-2017 rappresenta un punto di svolta nella storia scientifica e politica italiana in materia di vaccini.
Da un lato, due ricercatori indipendenti, Antonietta Gatti e Stefano Montanari, pubblicavano uno studio rivoluzionario in cui denunciavano la presenza di nanopolveri inorganiche e particelle industriali nei vaccini.
Dall’altro, il Parlamento italiano, guidato dall’allora ministra della salute Beatrice Lorenzin, approvava una delle leggi più discusse della storia recente: l’obbligo di 12 vaccinazioni pediatriche per poter accedere a scuola.

Due binari paralleli che, sebbene non si siano mai ufficialmente incrociati, raccontano la stessa vicenda: quella di un Paese che sceglie di blindare la strategia vaccinale proprio mentre emergono dati che ne avrebbero imposto una revisione critica.


Le radici della nanopatologia


Le radici della nanopatologia



Per comprendere il significato della ricerca di Gatti e Montanari bisogna tornare indietro di oltre un decennio.

  • 1990-2000 → I due scienziati iniziano a indagare gli effetti delle polveri sottili sull’organismo umano, scoprendo che nanoparticelle invisibili a occhio nudo possono penetrare nei tessuti, provocare infiammazioni croniche e alterare i processi cellulari.

  • 2004 → Antonietta Gatti diventa consulente della Commissione Europea sui rischi delle nanoparticelle.

  • 2006 → I due pubblicano uno dei primi testi divulgativi italiani sulla “nanopatologia”. Nello stesso anno, subiscono il sequestro del loro microscopio elettronico a Modena, vicenda che durerà anni e che verrà interpretata come un tentativo di fermare le loro ricerche indipendenti.

  • 2010-2015 → Lavorano su polveri di guerra (Iraq, Kosovo, Afghanistan) e su casi civili (Ilva di Taranto, poligoni militari italiani), documentando danni a popolazioni esposte a nanopolveri.

Queste esperienze scientifiche, accumulate sul campo, li porteranno a chiedersi: cosa accade quando queste stesse nanoparticelle vengono iniettate direttamente nel corpo attraverso un vaccino?


La ricerca sui vaccini (2016-2017)

La ricerca sui vaccini (2016-2017)

Nel 2016, Montanari e Gatti iniziano a raccogliere campioni di vaccini distribuiti in Europa. Grazie al loro microscopio elettronico a scansione (SEM) e alla tecnica di spettroscopia a raggi X a dispersione di energia (EDX), analizzano 44 tipi diversi di vaccini, tra pediatrici e per adulti.

I risultati: un catalogo di contaminazioni

Pubblicati nel gennaio 2017 sulla rivista International Journal of Vaccines and Vaccination, i dati rivelarono una realtà inquietante:

  • Tutti i vaccini analizzati risultavano contaminati da micro- e nanoparticelle inorganiche.

  • Tra le sostanze rinvenute:

    • Alluminio in diverse forme cristalline,

    • Acciaio inossidabile,

    • Tungsteno,

    • Piombo,

    • Cromo,

    • Titanio,

    • Antimonio,

    • Residui di leghe industriali.

Alcuni campioni presentavano quantità tali da mostrare decine di particelle per campo visivo al microscopio.

📌 Nel paper si legge:

“The vaccines analyzed contain non-biodegradable and non-biocompatible foreign bodies that are neither declared nor expected. Their presence is inexplicable and extremely concerning in view of their potential toxicological effects.”


Le implicazioni biologiche

Le nanoparticelle rilevate non erano menzionate nei bugiardini ufficiali. Gatti e Montanari avvertivano che queste particelle:

  • non si degradano nel corpo umano,

  • possono accumularsi nei tessuti (fegato, milza, midollo osseo, cervello),

  • attivano il sistema immunitario in maniera cronica,

  • possono innescare processi autoimmuni e degenerativi.

In altre parole, sostanze mai testate per inoculazione diretta risultavano presenti nei vaccini pediatrici e destinati a neonati.

Lo studio specifica:

“Given their small size, these particles can enter cell nuclei and interact with DNA, potentially triggering genotoxic effects.”


Il contesto politico: la legge Lorenzin del 2017

La legge Lorenzin del 2017



Mentre queste scoperte venivano pubblicate, l’Italia viveva uno dei momenti più controversi della sua storia sanitaria.

  • Maggio 2017 → Il governo Gentiloni approva un decreto che introduce 12 vaccini obbligatori per i bambini da 0 a 16 anni (morbillo, polio, difterite, tetano, pertosse, epatite B, varicella, haemophilus, rosolia, parotite, meningococco B e C).

  • Luglio 2017 → La legge viene ratificata dal Parlamento con proteste popolari senza precedenti. Migliaia di famiglie scendono in piazza in tutta Italia.

  • Votazioni: alla Camera il decreto passa con 296 voti favorevoli e 92 contrari; al Senato con 171 voti favorevoli e 63 contrari.

  • Settembre 2017 → Scatta l’obbligo di presentare i certificati vaccinali per l’iscrizione a scuola.

La coincidenza temporale è evidente: mentre due scienziati documentavano la presenza di nanocontaminazioni non dichiarate nei vaccini, lo Stato italiano sceglieva di renderli imposti per legge a tutta la popolazione infantile.


Reazioni mediatiche e ostracismo


Nella foto il Dott. Stefano Montanari e la coniuge Dott.ssa Antonietta Morena Gatti


Le conseguenze non tardarono:

  • I principali quotidiani italiani ignorarono lo studio.

  • Trasmissioni TV e opinionisti ridicolizzarono Gatti e Montanari, etichettandoli come “allarmisti” o “anti-scientifici”.

  • La comunità accademica ufficiale rifiutò di aprire un dibattito sui dati.

Eppure, nessuno entrò nel merito dei risultati al microscopio. La critica si fermò all’etichetta, senza affrontare la sostanza: perché nei vaccini sono state trovate particelle industriali come tungsteno e acciaio inossidabile?

Montanari dichiarò in un’intervista del 2017:

“Noi mostriamo immagini al microscopio. Chiunque può verificarle. Non si tratta di opinioni, ma di fatti materiali.”


La questione etica e il nodo irrisolto


La questione etica e il nodo irrisolto



La pubblicazione del 2017 sollevava domande etiche di enorme portata:

  1. Controllo di qualità: chi verifica realmente la composizione dei vaccini prima dell’immissione sul mercato?

  2. Trasparenza: perché sostanze non dichiarate sono state trovate in prodotti somministrati a milioni di bambini?

  3. Rischi a lungo termine: quali effetti possono avere nanoparticelle inorganiche sul sistema immunitario e neurologico di un bambino vaccinato nei primi mesi di vita?

  4. Obbligo: è legittimo imporre un trattamento sanitario che contiene elementi mai testati ufficialmente per la sicurezza?


Dopo il 2017: silenzi e resistenze

Negli anni successivi, nonostante l’eco che la ricerca ebbe a livello internazionale (in Germania, Francia e Spagna se ne discussero in convegni indipendenti), in Italia il tema rimase tabù.

  • 2018-2019 → Montanari e Gatti continuano conferenze in Italia ed Europa, ma incontrano ostilità crescente.

  • 2020-2021 → Con l’arrivo della pandemia e dei vaccini Covid-19, il loro lavoro viene richiamato da associazioni indipendenti che chiedono analisi analoghe sui nuovi prodotti a mRNA.

  • Oggi → Lo studio resta consultabile online, ma raramente citato nei dibattiti ufficiali.

Montanari in più occasioni ha ribadito:

“La scienza non è un atto di fede. Mostrare che nei vaccini ci sono particelle estranee non significa essere contro i vaccini, ma pretendere che siano sicuri e controllati.”


Il nodo ancora aperto

La vicenda Montanari-Gatti mostra come scienza e politica possano correre su binari opposti.
Nel momento in cui si sarebbero dovuti aprire controlli indipendenti e trasparenti, l’Italia ha scelto di rispondere con l’imposizione e con il silenzio mediatico.

Restano aperte le stesse domande di allora:

  • Perché quelle particelle erano lì?

  • Perché nessuna autorità ha avviato indagini indipendenti dopo la pubblicazione del 2017?

  • E soprattutto: quanto possiamo fidarci di un sistema che ignora le proprie stesse contraddizioni?

📌 La storia non si è chiusa nel 2017. Al contrario, oggi – nell’era post-Covid – quella ricerca appare ancora più attuale.


Dossier 2004–2017: 13 Anni di Scoperte Oscurate

13 Anni di Scoperte Oscurate



  • 2004 → inizio studi nanoparticelle in ambito biomedico.

  • 2006 → prime denunce di nanopolveri nei tessuti umani.

  • 2012 → pubblicazioni scientifiche internazionali.

  • 2016 → ricerca Gatti–Montanari sui vaccini.

  • 2017conferma tedesca (AGBUG).

  • 2018–2019 → censura crescente, attacchi mediatici. 

  • 2020+ → collegamenti con vaccini Covid.


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mercoledì 27 agosto 2025

📌 Dossier Germania Shock 2017: Nei Vaccini Iniettati Metalli Tossici, Tracce di Uranio e Alluminio 6000× sopra i limiti consentiti!

Dossier sui vaccini Germania Shock 2017
Nei Vaccini Iniettati Metalli Tossici, Tracce di Uranio e Alluminio 6000× sopra i limiti consentiti!


Introduzione: La Ricerca Indipendente che Sfidò il Silenzio


Di Salvatore Calleri NatMed

Nel 2016, l'associazione no-profit AGBUG e.V., con sede a Herrenberg, in Germania, avviò un'indagine pionieristica con un obiettivo preciso: sottoporre a un'analisi indipendente e rigorosa il contenuto dei vaccini. La motivazione iniziale era la crescente preoccupazione per la presenza di mercurio, un metallo pesante noto per la sua tossicità. Questo progetto, nato come una ricerca mirata, si è rapidamente evoluto in un'analisi completa e sistematica per una vasta gamma di metalli e contaminanti.

Per garantire la massima imparzialità e competenza, le fiale vaccinali sono state affidate al laboratorio Micro Trace Minerals, un'entità fondata nel 1975 in Germania e riconosciuta a livello internazionale per la sua specializzazione nell'analisi clinica e ambientale di minerali e contaminanti. I risultati preliminari di questa indagine, pubblicati l'8 febbraio 2017, hanno portato alla luce dati allarmanti che hanno scosso le fondamenta del dibattito sulla sicurezza dei vaccini.


L'Analisi dei Vaccini e i Risultati Allarmanti

L'Analisi dei Vaccini e i Risultati Allarmanti



Tra il 2015 e il 2017, l'indagine ha esaminato 16 fiale che coprono una parte significativa del calendario vaccinale, tra cui vaccini antinfluenzali (Afluria, Influvac), l'esavalente Hexyon, i vaccini anti-HPV (Gardasil, Gardasil 9, Cervarix), e altri per la meningite, il rotavirus e il tetano. I risultati, come riportato nel dossier congiunto AGBUG-Micro Trace Minerals, hanno rivelato una vasta e preoccupante contaminazione.

La tabella dei contaminanti mostra una presenza diffusa di metalli pesanti:

  • Mercurio: Trovato in tutti e 16 i vaccini analizzati.

  • Nichel: Rilevato in 8 fiale su 16.

  • Arsenico: Presente in 6 fiale su 16.

  • Uranio: Rilevato in 15 fiale su 16, una scoperta che ha sollevato un'allerta significativa.

  • Alluminio: Presente in tutti i vaccini, con concentrazioni che, in alcuni casi (Gardasil, Gardasil 9, Synflorix), superavano del doppio la quantità dichiarata dai produttori.

Inoltre, il rapporto ha sottolineato un'altra discrepanza fondamentale: il contenuto di alluminio nei vaccini inattivati è risultato essere da 1000 a 6000 volte superiore al limite massimo consentito per l'acqua potabile, una misura che evidenzia la gravità della concentrazione di queste sostanze.


Le Gravi Implicazioni Tossicologiche

Le Gravi Implicazioni Tossicologiche


Le sostanze rilevate in questi vaccini non sono inerti. Al contrario, ognuna di esse è nota nella comunità scientifica per i suoi potenziali effetti tossici sul corpo umano.

  • Alluminio: Numerosi studi scientifici e pubblicazioni, tra cui quelli del Prof. Chris Exley e del team del Prof. Christopher Shaw, hanno evidenziato la neurotossicità dell'alluminio. Questo metallo è in grado di attraversare la barriera emato-encefalica, accumulandosi nel cervello e interferendo con il sistema immunitario, con possibili correlazioni a malattie neurologiche e disturbi autoimmuni. La sua forma iniettata, in particolare, bypassa i naturali meccanismi di difesa del corpo, rendendo la sua eliminazione più difficile.

  • Mercurio: La tossicità del mercurio, sia in forma organica che inorganica, è un fatto assodato. Anche a dosi minime, questo elemento può danneggiare in modo irreversibile il sistema nervoso e il sistema immunitario. La sua presenza, soprattutto nei vaccini destinati ai bambini, solleva serie preoccupazioni per lo sviluppo neurologico.

  • Uranio: Si tratta di un elemento radioattivo con un potenziale di danno biologico e genetico, come dimostrato da ricerche sulla tossicità da uranio. La sua rilevazione in quasi tutti i campioni analizzati solleva interrogativi non solo sulla sicurezza dei processi produttivi, ma anche sulle potenziali conseguenze a lungo termine dell'esposizione, incluso il rischio di danni al DNA e di cancerogenesi.

  • Nichel e Arsenico: Entrambi sono classificati come cancerogeni noti. La loro introduzione diretta nel corpo attraverso un'iniezione può scatenare effetti cronici a lungo termine, inclusa la compromissione delle funzioni cellulari e l'aumento del rischio di malattie degenerative e neoplastiche.

La combinazione sinergica di questi metalli pesanti, somministrata contemporaneamente attraverso i vaccini, rappresenta un rischio potenziale per la salute pubblica che non può essere sottovalutato.


Il Grande Silenzio e la Richiesta di Trasparenza

Il Grande Silenzio e la Richiesta di Trasparenza


Nonostante la gravità e l'evidenza dei dati presentati nel dossier dell'8 febbraio 2017, la risposta delle autorità e dei media è stata un assordante silenzio. Nessun importante canale di informazione ha riportato i risultati. Non sono pervenuti commenti né dall'EMA (Agenzia Europea per i Medicinali), né dal Ministero della Sanità tedesco, né da altre istituzioni sanitarie a livello internazionale. Questo "silenzio istituzionale" ha alimentato la domanda cruciale: perché la presenza di metalli tossici come uranio e arsenico nei vaccini destinati a infanti e adulti è stata ignorata?

Oltre 8 anni dopo la pubblicazione del dossier tedesco, questo documento rimane uno dei più scioccanti e inesplorati nel panorama sanitario moderno. Le sue implicazioni sanitarie e i quesiti che solleva sono troppo gravi per essere trascurati. È fondamentale esigere trasparenza, controlli indipendenti e risposte concrete alle domande che, a tutt'oggi, rimangono senza risposta.


Approfondimenti utili (da cercare su Google Scholar o siti istituzionali):

  • AGBUG e.V. sito ufficiale: ricerca dei documenti pubblicati nel 2017.

  • Micro Trace Minerals: presenza di pubblicazioni o report di laboratorio relativi al 2017.

  • Articoli su contaminazioni vaccinali attraverso analisi indipendenti.

  • Studi tossicologici su uranio, alluminio e mercurio in ambito medico.

  • Confronto tra limiti di metalli pesanti nell’acqua potabile e concentrazioni rilevate nei vaccini.

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L'Elogio della Terra e dei Microbi: Perché i Bambini Hanno Bisogno di Sporcarsi per Costruire un Sistema Immunitario Forte

elogio alla terra, i bambini non vaccinati sono piu sani
I Bambini Hanno Bisogno di Sporcarsi per Costruire un Sistema Immunitario Forte


A cura di: Salvatore Calleri NatMed

Viviamo nell'era della pulizia estrema. Ogni superficie viene disinfettata, le mani sono costantemente igienizzate con gel antibatterici e gli antibiotici, un tempo considerati un'ultima risorsa, sono diventati una soluzione fin troppo comune per ogni piccolo disturbo. Ma questa ossessione per l'igiene, soprattutto in Occidente, sta avendo un costo inaspettato e profondo sulla salute dei nostri bambini. Un coro crescente di scienziati, medici e ricercatori sta lanciando un messaggio chiaro: per sviluppare un sistema immunitario robusto, i bambini non hanno bisogno di un ambiente sterile, ma al contrario, di microbi.


L'Allarme degli Scienziati: L'Eccesso di Pulizia Danneggia il Microbioma

La microbiologa Marie-Claire Arrieta, co-autrice del libro "Let Them Eat Dirt: Saving Our Children from an Oversanitized World" (Lasciateli mangiare terra: salvare i nostri bambini da un mondo ipersanificato), sostiene che l'abuso di saponi antibatterici, disinfettanti e antibiotici sta avendo un impatto devastante sul sistema immunitario dei più piccoli. Insieme al suo co-autore, il rinomato microbiologo Brett Finlay, ha documentato come questa tendenza stia contribuendo all'aumento esponenziale di condizioni croniche che vanno dalle allergie all'obesità, dall'asma alle malattie infiammatorie intestinali.

Arrieta e Finlay spiegano che il nostro corpo, alla nascita, non possiede microbi, e di conseguenza, il nostro sistema immunitario è sottosviluppato. È solo attraverso l'esposizione ai microbi, che colonizzano il nostro intestino e la nostra pelle fin dai primi momenti di vita, che il sistema immunitario si "allena" a funzionare correttamente. I microbi non sono solo passeggeri innocui; producono molecole e sostanze che interagiscono direttamente con le cellule immunitarie, fornendo loro le informazioni essenziali per distinguere tra un agente patogeno pericoloso e una sostanza innocua. Queste "lezioni" iniziali sono fondamentali. Senza questa interazione, il sistema immunitario diventa ipersensibile e può reagire in modo esagerato a stimoli innocui, un meccanismo alla base delle allergie e dell'asma.


L'Ipotesi Igienica: La Scienza Dietro un Fenomeno Globale

La teoria conosciuta come "ipotesi igienica" cerca di dare una spiegazione all'impressionante aumento di allergie, asma, malattie infiammatorie intestinali e persino disturbi dello spettro autistico osservato negli ultimi decenni. I nostri geni non cambiano così velocemente da giustificare questo fenomeno. L'unica spiegazione plausibile, supportata da una crescente mole di ricerche, è proprio la mancanza di esposizione microbica precoce.

La ricerca ha dimostrato che i bambini che crescono in ambienti meno sterili, come le fattorie, hanno una probabilità significativamente minore di sviluppare asma e allergie. Questo non significa che dobbiamo tutti trasferirci in campagna, ma che è necessario rivedere il nostro approccio all'igiene quotidiana.


Cosa Possono Fare i Genitori per Promuovere un Microbioma Sano?


Promuovere un Microbioma San



Per fortuna, non è necessario rinunciare alla pulizia per proteggere la salute dei nostri figli. È una questione di trovare il giusto equilibrio. Incoraggiare i bambini a giocare all'aperto, a contatto con la terra, con gli animali domestici (in particolare i cani) e con un ambiente meno sterilizzato, aiuta a diversificare il loro microbioma e a rafforzare le loro difese. Uno studio ha persino dimostrato che i bambini che crescono con un cane in casa hanno meno probabilità di sviluppare allergie e asma.

L'igiene è fondamentale, ma non deve essere ossessiva. L'uso di saponi antibatterici e disinfettanti è efficace in contesti specifici, come negli ospedali, ma non è necessario per le attività quotidiane. Un semplice lavaggio delle mani con sapone normale è più che sufficiente per prevenire la diffusione di malattie senza eliminare l'intera popolazione microbica. La ricerca ha anche mostrato una correlazione tra l'eccessiva pulizia del ciuccio e un maggiore rischio di asma; sorprendentemente, i bambini il cui ciuccio viene pulito in bocca dai genitori mostrano un minor rischio di sviluppare la condizione, confermando l'importanza dell'esposizione ai microbi.

Gli antibiotici sono uno strumento salvavita, ma il loro uso sconsiderato, soprattutto per infezioni virali su cui non hanno effetto, distrugge il microbioma intestinale. È fondamentale utilizzarli solo quando sono realmente necessari e prescritti dal medico.

In sintesi, la scienza ci dice che non dobbiamo avere paura dello sporco, ma piuttosto dell'eccesso di pulizia. Permettere ai nostri figli di vivere a contatto con l'ambiente naturale e di sporcarsi un po' non è una negligenza, ma una strategia proattiva per aiutarli a costruire un sistema immunitario forte e resistente per tutta la vita.


Riferimenti e Fonti:

  • "Let Them Eat Dirt: Saving Our Children from an Oversanitized World" di Marie-Claire Arrieta e Brett Finlay.

  • Ricerca sull'ipotesi igienica e l'asma: L'articolo originale fa riferimento a studi che collegano l'esposizione microbica precoce alla riduzione del rischio di asma. Numerose pubblicazioni scientifiche supportano questa teoria.

  • Studi sul microbioma e l'immunità: Le affermazioni sulla relazione tra microbioma intestinale e sviluppo del sistema immunitario sono supportate da ricerche in corso in microbiologia e immunologia.


L'Ipotesi Igienica: La Scienza Dietro la Teoria

L'ipotesi igienica, proposta per la prima volta da David Strachan nel 1989, suggerisce che la diminuzione dell'esposizione microbica durante la prima infanzia, dovuta a un ambiente più igienico, sia alla base dell'aumento di malattie allergiche e autoimmuni nelle nazioni industrializzate. La ricerca successiva ha evoluto questa teoria, sostituendo il termine "igiene" con "microbiota" e "vecchi amici", che si riferiscono ai microrganismi con cui l'uomo si è evoluto nel corso di millenni.

  • Ricerche Epidemiologiche: Numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che i bambini che crescono in ambienti meno sterili, come le fattorie, hanno tassi significativamente più bassi di asma, rinite allergica e allergie alimentari. Questa correlazione è stata confermata in diverse popolazioni e in vari paesi. La ricerca indica che la varietà e la diversità microbica, piuttosto che la semplice presenza di "sporco", sono i fattori chiave.

  • Ruolo del Microbioma Intestinale: Il microbioma intestinale è riconosciuto come un "regolatore" fondamentale del sistema immunitario. Studi scientifici, come quelli pubblicati su riviste come Frontiers in Immunology e JAMA Pediatrics, hanno dimostrato che una composizione microbica non sana (disbiosi) nei primi anni di vita è strettamente associata a un aumento del rischio di malattie allergiche. I microbi intestinali producono composti, come gli acidi grassi a catena corta, che "istruiscono" le cellule immunitarie a sviluppare la tolleranza.

  • Effetti degli Antibiotici: L'abuso di antibiotici nei primi anni di vita è una delle cause principali della disbiosi. Studi sistematici e meta-analisi hanno dimostrato che l'uso precoce di antibiotici riduce la diversità microbica intestinale e può alterare la maturazione del sistema immunitario, con conseguenze a lungo termine. Una ricerca pubblicata su Frontiers in Cellular and Infection Microbiology ha evidenziato come gli antibiotici possano alterare la composizione microbica in modo duraturo, riducendo batteri benefici come i Bifidobatteri.

  • Connessione tra Allergie e Microbiota: Un'ampia ricerca pubblicata su Frontiers in Allergy ha esaminato la relazione tra il microbiota intestinale e le allergie pediatriche, riscontrando che i bambini con allergie hanno una composizione microbica significativamente diversa rispetto a quelli sani. Le alterazioni del microbioma possono portare a un aumento di batteri "cattivi" e a una minore abbondanza di batteri "buoni", contribuendo a uno stato infiammatorio che predispone alle allergie.


Riconoscimenti Istituzionali e Nuove Direzioni di Ricerca

Anche istituzioni come il National Institutes of Health (NIH) e l'American Cancer Society riconoscono l'aumento di queste malattie e la correlazione con fattori ambientali e lo stile di vita, inclusa l'esposizione microbica. L'attenzione della comunità scientifica si sta spostando dalla semplice "igiene" a una comprensione più complessa di come l'esposizione microbica modella lo sviluppo umano, aprendo la strada a nuove terapie basate sulla modulazione del microbioma per prevenire e curare le malattie immunitarie.

In conclusione, le tesi esposte nell'articolo sono pienamente supportate da decenni di ricerca scientifica che ha consolidato la comprensione del ruolo cruciale dei microbi nella salute umana, specialmente durante l'infanzia.

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sabato 23 agosto 2025

La Morte del Dottor Andreas Noack: Le Rivelazioni sul Grafene e un Mistero senza Risposta

 

dottor andreas noack morte misteriosa e idrossido di grafene
Nella foto il ricercatore Andreas Noack


Di Corrado Cianchino PhD

Il 26 novembre 2021, il mondo della ricerca indipendente fu scosso dalla notizia della morte improvvisa del Dr. Andreas Noack, un chimico tedesco specializzato in materiali a base di carbonio. La sua scomparsa, giunta pochi giorni dopo aver pubblicato un video esplosivo sulle presunte sostanze presenti nei vaccini anti-Covid, ha sollevato numerosi interrogativi e alimentato un dibattito intenso, che tutt'oggi resta aperto.


Un Chimico di Fronte a un'Accusa Explosiva

Andreas Noack era una figura nota nell'ambiente scientifico per la sua profonda competenza in chimica del carbonio e per le sue ricerche sul carbone attivo. Non era un medico, ma un esperto di strutture molecolari con una lunga carriera alle spalle. Già scettico sulla narrativa ufficiale della pandemia, il 23 novembre 2021 pubblicò un video che cambiò tutto.

In quel filmato, rapidamente diventato virale in diverse lingue, Noack dichiarò che la sostanza rilevata in alcuni campioni di vaccino non era il comunemente citato ossido di grafene, ma un composto chimicamente differente e a suo dire molto più pericoloso: l'idrossido di grafene.


Le "Lame Invisibili" nel Sangue: La Teoria di Noack

Secondo la sua analisi, l'idrossido di grafene forma nel flusso sanguigno delle microstrutture estremamente sottili e resistenti, paragonabili a lame microscopiche:

  • Larghezza: circa 50 nanometri

  • Spessore: appena 0,1 nanometri

Noack sosteneva che queste strutture, invisibili ai microscopi tradizionali, sono in grado di tagliare dall'interno i vasi sanguigni e di danneggiare in modo irreversibile l'endotelio. La sua teoria più inquietante riguardava il fatto che tali "lame" non sarebbero biodegradabili, rimanendo permanentemente nel corpo e causando danni progressivi.

A suo dire, questo spiegherebbe i casi di atleti giovani e in salute che collassano improvvisamente. "È una roulette russa" diceva Noack, "se l'iniezione finisce in una vena, queste lame iniziano a circolare liberamente, danneggiando i tessuti. Chi ha avuto morti improvvise è semplicemente capitato dalla parte sbagliata di questa roulette".


La Morte e la Testimonianza Sconvolgente della Moglie


Nella foto il ricercatore Andreas Noack in una foto ricordo. 


Solo cinque giorni dopo la pubblicazione di quel video, il dramma. Il 26 novembre, Noack morì improvvisamente. Il giorno seguente, sua moglie apparve in un video in cui, tra le lacrime, raccontava i fatti:

  • Il marito si era sentito male in passato dopo una presunta aggressione subita mesi prima.

  • La sera della morte, stava bene. Poi un improvviso malore, difficoltà respiratorie e un arresto cardiaco.

  • Nonostante i soccorsi, ogni tentativo di rianimarlo fu vano.

La donna non ha mai avuto dubbi: suo marito, a suo avviso, è stato eliminato per ciò che aveva appena rivelato.


Un Passato di Sospetti e Intimidazioni

La morte del Dr. Noack non è stata l'unico evento inspiegabile nella sua vita. In una precedente diretta online, la trasmissione fu interrotta bruscamente da un blitz della polizia tedesca che fece irruzione nel suo studio. L'episodio, giudicato da molti sproporzionato nei modi e nei tempi, aveva già alimentato le speculazioni su pressioni e intimidazioni subite dal ricercatore.


La Sottile Differenza: Ossido vs. Idrossido di Grafene

Nelle sue rivelazioni, Noack si collegava apertamente al lavoro del prof. Pablo Campra, un ricercatore spagnolo che aveva parlato di ossido di grafene nei campioni di vaccino. Noack, tuttavia, insisteva sulla distinzione cruciale: non ossido, ma idrossido di grafene, una sostanza ancora più sottile e pericolosa. Un dettaglio che, se confermato, avrebbe implicazioni radicali sulla comprensione del problema.


Le Accuse Scomode e la Questione dell'Autopsia

Le parole di Noack furono dure e senza compromessi, rivolte direttamente a medici e politici:

  • I medici che continuano a vaccinare senza conoscere la chimica del composto sarebbero "assassini inconsapevoli".

  • I politici che impongono la vaccinazione di massa sarebbero "complici di un omicidio di massa".

  • Chi, dopo aver appreso queste informazioni, continua a promuovere o somministrare i vaccini, verrebbe qualificato come "un criminale consapevole".

E aggiungeva un monito specifico: "Ora vogliono vaccinare i bambini. Questo è un crimine contro l'umanità".

Un altro elemento preoccupante, secondo Noack, è che un'autopsia tradizionale non rivelerebbe nulla. Le "lame" di idrossido di grafene, scorrendo liberamente nel sangue, non lascerebbero tracce statiche, rendendo quasi impossibile collegare le morti improvvise al vaccino.


Un Mistero che Alimenterà il Dibattito

La rapidità con cui il Dr. Noack è morto, subito dopo la diffusione delle sue scoperte, ha inevitabilmente alimentato l'idea che sia stato messo a tacere. Per alcuni sostenitori, si è trattato di un omicidio mirato, per altri, di un avvelenamento o un attacco diretto.

Quel che è certo è che la sua figura è diventata il simbolo di un martire della verità, un uomo che ha pagato con la vita il tentativo di lanciare un avvertimento all'umanità. Se anche solo una parte di quanto affermato da Noack fosse vera, le conseguenze sarebbero devastanti, con milioni di persone potenzialmente esposte a materiali non biodegradabili.

Il caso della morte di Andreas Noack resta ufficialmente senza risposte chiare. Le sue rivelazioni continuano a circolare, dividendo il pubblico. Per alcuni, era un visionario che ha interpretato male i dati. Per altri, un eroe scomodo che ha trovato la morte proprio perché aveva toccato un nervo scoperto. La domanda resta sospesa: chi aveva interesse a farlo tacere?


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