Vivere in Modo Naturale: ricerche scientifiche su medicina naturale, spiritualità, energia, piante, minerali, acqua, terra e benessere olistico.

giovedì 17 maggio 2018

SISTEMA IMMUNITARIO (cosa lo distrugge)


L’habitat, gli alimenti, i farmaci assunti e lo stile di vita, possono incidere negativamente sul nostro sistema immunitario. Avere un’idea delle modalità con cui ciò accade può fare una notevole differenza nella prevenzione di molte patologie.
  1. 1. ZUCCHERI. Il saccarosio deprime il sistema immunitario e drena minerali preziosi dall’organismo. Anche in piccole dosi lo zucchero è dannoso per la salute. Assumere 100 grammi (8 cucchiai) di zucchero, equivalenti a circa due lattine di una bibita, può ridurre del 40% l’attività germicida dei nostri globuli bianchi. L’effetto di depressione immunitaria provocato dallo zucchero ha inizio circa 30 minuti dopo l’assunzione e dura fino a cinque ore. Al contrario l’ingestione di carboidrati complessi o amidi non produce alcun effetto sul sistema immunitario. Se si assume zucchero di mattina, pomeriggio e sera, l’organismo resta cronicamente in uno stato di caos che alla lunga diventa nocivo. Inoltre, lo zucchero è un killer di nutrienti, cioè provoca la non assunzione di sostanze nutritive! Alcuni nutrienti sono neutralizzati dallo zucchero nel processo metabolico.
  2. CARENZA DI SONNO.Avrete notato che la scarsa quantità di sonno comporti un incremento delle probabilità di contrarre raffreddori o altre infezioni. La carenza di sonno può causare un incremento di produzione dell’ormone dello stress, e maggiore predisposizione alle infiammazioni. Anche se i ricercatori non sono esattamente certi di come il sonno riesca a rinsaldare il sistema immunitario, è appurato che fare almeno sette ore di sonno ogni 24 sia un grande aiuto per la conservazione di una buona salute. La carenza di sonno inoltre influisce negativamente sulla secrezione di melatonina. La melatonina è una potente barriera contro i radicali idrossili e due volte più efficace della vitamina E contro i radicali perossidici.
  3. VACCINI.Contrariamente al parere di molti medici, i vaccini indeboliscono il sistema immunitario, piuttosto che fortificarlo (v. correlati). Non di rado contengono sostanze chimiche e metalli pesanti come mercurio e alluminio, cioè agenti immuno-depressivi. Il mercurio provoca cambiamenti nell’attività dei linfociti, diminuendone la vitalità. I vaccini inoltre alterano alcuni equilibri a livello di anticorpi, proprio come accade nelle patologie comprese sotto il nome di AIDS. Il nostro sistema immunitario si sovraccarica per fare fronte a sostanze estranee come i metalli pesanti, mentre i virus sono liberi di riunirsi in una comunità, crescere e moltiplicarsi. E’ un po’ come cercare di nuotare dopo essere stati incatenati e ammanettati.
  4. FARMACI. Man mano che la ricerca progredisce, viene fuori che centinaia di farmaci accrescono la suscettibilità alle infezioni e deprimono le funzioni immunitarie. I ricercatori hanno osservato una riduzione delle citocine (ormoni messaggeri del sistema immunitario) in un numero significativo di consumatori di antibiotici. Molti farmaci ostacolano gli effetti suscitati dalla sinergia tra le cellule immunitarie ed i tessuti e gli organi deputati alla difesa dell’organismo da malattie, infezioni e virus. La maggior parte dei farmaci contengono anche un elevato livello di specifiche tossine che decimano i batteri benevoli intestinali, i quali sono una fonte primaria di protezione dell’organismo umano. Di conseguenza, l’uso a lungo termine di farmaci è associato ad una maggiore frequenza e durata delle infezioni.
  5. ALCOOL. E’ ormai cosa assodata che il consumo abituale a lungo termine di alcol produca gravi conseguenze nella salute fisica e mentale delle persone. Bere un paio di bicchieri di vino al giorno è generalmente considerato un buon modo per aiutare la salute cardiovascolare e del cervello. Ma un studio della Rutgers University ha indicato che il consumo costante possa ridurre del 40% la produzione di cellule cerebrali in un adulto. L’alcol inoltre nuoce alla capacità del sistema immunitario di combattere infezioni e malattie. Il consumo eccessivo di alcol alla lunga conduce alla deficienza immunitaria in due modi: carenza nutrizionale e riduzione dei globuli bianchi. L’alcol altera la metabolizzazione dei nutrienti a causa dei danni che causa alle cellule nel tratto digestivo, e interferisce con la secrezione di alcuni enzimi necessari alla digestione. L’alcol può anche impedire l’assorbimento di importanti vitamine al livello epatico.
  6. CEREALI RAFFINATI. I cereali raffinati come la farina bianca, il riso istantaneo, la pasta arricchita e molti tipi di fast food contengono poche sostanze nutritive e poche fibre rispetto alle controparti integrali. Un consumo prolungato eccessivo di cereali raffinati e cibi altamente trasformati contenenti pesticidi, additivi chimici e conservanti può indebolire il sistema immunitario e predisporre ad alcune malattie croniche. Uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha appurato che nelle 5 ore successive l’ingestione di 100 grammi di alimenti trasformati la capacità battericida dei globuli bianchi si riduca notevolmente. La nostra dieta moderna fatta di prodotti alimentari trasformati, take away e pasti da microonde potrebbe essere concausa del forte incremento delle malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, ma anche dell’alopecia, dell’asma e degli eczemi.
  7.  STRESS CRONICO. Un lieve livello di stress può giovare all’organismo. Il modo di gestire, reagire e affrontare lo stress è un fattore importante per la salute. Molte persone ignorano che il livello di stress abbia una grande influenza sull’efficienza del nostro sistema immunitario. Lo stress cronico incrementa i livelli di cortisolo, e ciò riduce la produzione di prostaglandine ‘buona.’ Lo stress cronico può rendere più soggetti a raffreddori e influenze stagionali, e può concorrere a problemi di salute più gravi, come patologie cardiache, diabete e altre malattie. Praticando attività di riduzione dello stress come lo yoga, la meditazione e le risate, è possibile evitare che l’organismo entri in uno stato di stress cronico.
  8. CARENZA DI VITAMINA D. Quando la vitamina D si lega ad alcuni specifici recettori, si innesca una catena di eventi in cui molti agenti patogeni, ad esempio le cellule tumorali, sono neutralizzati. La carenza di vitamina D può quindi indebolire questo sistema, con susseguente incremento delle probabilità che la malattia si sviluppi. È uno dei motivi per cui le persone che vivono nei pressi dell’equatore hanno un’incidenza molto inferiore (o assente) di molte malattie. Benché la vitamina D possa essere assunta mediante alcune limitate fonti alimentari, il miglior modo di sintetizzarla è l’esposizione diretta al sole durante i mesi primaverili ed estivi. 30 minuti di esposizione a torso nudo nei mesi più caldi equivalgono a circa 10.000 unità (UI) di vitamina
  9. DISIDRATAZIONE. La disidratazione cronica può influire in molti modi sullo sviluppo di malattie croniche. Alcune evidenze indicano che la disidratazione possa essere correlata alla suscettibilità ad alcune specifiche forme tumorali. E’ di vitale importanza mantenere un buon livello di idratazione per supportare la eliminazione dei sottoprodotti di qualsiasi malattia e aiutare il sistema immunitario a combattere le infezioni. La disidratazione può influenzare la vostra energia, il vostro sonno e la vostra capacità di espulsione delle tossine dal’organismo.
  10. ANSIA E PAURA. Le emozioni negative possono pregiudicare le funzioni dell’organismo. Come nel caso dello stress, se cronicizzate le emozioni negative comportano un drammatico incremento del livello di cortisolo. I rischi della vita moderna agiscono come una morsa sull’immaginazione della gente. I sociologi la chiamano Fenomenologia della Società del Rischio, descrivendola come una cultura sempre più preoccupata da minacce di ogni tipo, sia reali che percepite, ma di certo interiorizzate. La paura crea un senso di urgenza nel corpo e stimola la reazione del sistema simpatico. L’ansia e la paura influenzano l’intero stato di salute del corpo, i livelli ormonali e il modo in cui le nostre cellule immunitarie sono in grado di difenderci.
  11. ADDITIVI ALIMENTARI INDUSTRIALI E TOSSINE. Additivi, coloranti e OGM usati dall’industria alimentare sono tra le principali cause di ADHD, asma, cancro e molte altre malattie, in quanto responsabili della creazione un ambiente tossico per la nostra salute. Ogni anno i produttori di alimenti integrano 15.000.000 di dollari di coloranti alimentari artificiali nei cibi americani – e tale stima ha preso in considerazione appena otto diverse varietà di cibo, secondo quanto affermato dal Centro per la Scienza nell’Interesse Pubblico (CSPI). Oltre a tumori, malformazioni congenite e reazioni allergiche, le miscele di tossine alimentari industriali possono causare malattie autoimmuni. Gli OGM che possono essere inseriti nei cibi senza essere dichiarati se inferiori al 1% vengono messi dappertutto come Lecitina di Soia, Amido di Mais, ecc e sono stati dimostrati causare sterilità e cancro. Inoltre le galline e gli altri animali alimentati con OGM (tutti quelli che non dichiarano altrimenti nella confezione usano OGM) che producono uova e carni che troviamo al supermercato, non debbono avere l’etichetta OGM. (www.dionidream.com)

Riproduzione consentita purché l'articolo non sia modificato in nessuna parte, indicando Autore e link attivo al sito.

Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora con PayPal

FARMACI E LORO PERICOLOSITA’



Ecco perché molti farmaci sono inutili e dannosi, e nessuno te lo dice.



La campagna Alltrials si batte per la pubblicazione di tutti i risultati della sperimentazione clinica di un farmaco, anche e soprattutto di quelli negativi che evidenziano scarsa efficacia o pericoli per la salutePotremmo accettare una ricerca medica che, pur di dimostrare l’efficacia di un farmaco, renda pubbliche solo le sperimentazioni (trial) che mostrano dati a favore, nascondendo quelle che evidenziano scarsa efficacia e gravi conseguenze per la salute delle persone?  
Un’eventualità del genere non sarebbe tollerata da nessuno. Anzi sarebbe duramente condannata, viste le conseguenze negative che potrebbe avere sulla salute di ognuno di noi. Purtroppo non si tratta di una malaugurata ipotesi ma di un’inquietante realtà di cui si parla raramente sui mezzi di informazione. A diventarne consapevoli, sono stati proprio gli esperti indipendenti della ricerca medica che hanno definito la parziale pubblicazione delle sperimentazioni cliniche con il termine di under-reporting; un fenomeno che rappresenta una grave negligenza nella conduzione della ricerca, e che porta a sovrastimare l’efficacia e a sottostimare gli effetti avversi dei trattamenti. Tutto ciò espone i pazienti a rischi inutili, determina uno spreco di risorse destinate all’assistenza sanitaria e danneggia la fiducia riposta nella medicina. Finora i provvedimenti presi per cercare di arginare l’under-reporting hanno avuto solo un effetto parziale e non hanno risolto il problema alla radice. Ricerche indipendenti hanno evidenziato che ancora oggi il 50% delle sperimentazioni cliniche non è stato pubblicato.
In Francia due rinomati medici, Philippe Even e Bernard Debré, in un libro accusa che ha fatto tanto scalpore, sono riusciti a dare un’idea delle gravi conseguenze che l’occultamento delle sperimentazioni cliniche produce. La loro ricerca ha evidenziato che la metà dei prodotti sul mercato è inutile, il 20 per cento è scarsamente tollerato dai malati e il 5 per cento è addirittura potenzialmente pericoloso per la salute.
È un problema di una gravità inaudita. Non è ammissibile che le aziende farmaceutiche (che conducono la stragrande maggioranza delle sperimentazioni sui farmaci), le università e i centri di ricerca tendano ad occultare sistematicamente gli studi che potrebbero pregiudicare l’autorizzazione di un farmaco o le posizioni di prestigio acquisite nell’ambito della ricerca medica. Purtroppo, tra tutti questi soggetti si crea una perversa convergenza di conflitti d’interessi, sia economici che personali, che produce le pesanti distorsioni citate in precedenza. A pregiudicare ulteriormente l’accesso a tutte le evidenze scientifiche in ambito medico, c’è un altro fenomeno, definito con il termine di publication bias, che riguarda la pubblicazione degli studi sulle riviste medico scientifiche che tendono a dare spazio soprattutto alle ricerche che presentano prevalentemente dati positivi. In un quadro del genere diventa sempre più difficile prendere decisioni mediche informate, efficaci e il più possibile sicure. Il prezzo più alto viene pagato soprattutto da chi è meno consapevole dell’esistenza di questo fenomeno, le persone comuni sottoposte ai trattamenti medici.
Fortunatamente, esistono centri di ricerca indipendenti (come la Cochrane Collaboration*, ilCentre for Evidence Based Medicine*) e importanti riviste scientifiche, che già da tempo hanno preso una posizione netta e si sono impegnate per portare all’attenzione dell’opinione pubblica questo grave problema. Ad esempio, il British Medical Journal non accetta di pubblicare ricerche per cui non ci sia una completa diffusione dei dati per consentire un riesame indipendente e ha lanciato la campagna OPEN DATA, per la completa trasparenza dei dati delle sperimentazioni cliniche. Uno degli ultimi atti in tale direzione, ha visto ancora il British Medical Journal, insieme a tanti altri organismi indipendenti, lanciare la petizione internazionale ALLTRIALS, per richiedere che qualsiasi sperimentazione clinica sia registrata presso un ente pubblico indipendente e che ci sia l’obbligo di pubblicazione di tutti i risultati, il tutto nella completa trasparenza. L’iniziativa sta creando un grosso clamore, soprattutto in Gran Bretagna, dove si è guadagnata la presenza sulle pagine dei maggiori quotidiani britannici (The Guardian, The Indipendent, The Times, Reuters) dopo che il gigante farmaceutico GlaxoSmithKline ha dichiarato pubblicamente il suo supporto alla campagna ALLTRIALS, impegnandosi alla pubblicazione di tutti gli studi clinici relativi ai suoi farmaci.
La richiesta della campagna Alltrials va dritta al cuore del problema che ha minato la base della credibilità della medicina ufficiale. 
Non è possibile parlare di responsabilità sociale dei giganti dell’industria farmaceutica o dell’etica della ricerca medica se non si pone alla base la completa trasparenza dei dati e dei metodi usati per condurre le sperimentazioni farmaceutiche
Solo in questo modo chi deve decidere se un farmaco deve essere autorizzato o meno, ha a disposizione tutte le informazioni per valutare efficacia e sicurezza dello stesso. Se una cosa simile accadesse ne beneficeremmo tutti: cittadini, medici, ricercatori onesti, enti regolatori pubblici e anche quelle aziende farmaceutiche animate da un minimo di etica.
In un contesto del genere, diventa un dovere civico di ogni cittadino impegnarsi in prima persona per la salvaguardia della propria salute, informandosi e sostenendo iniziative come la campagna Alltrials. …….
Si tratta di importanti realtà della ricerca medica indipendente, attivamente impegnate nella revisione critica delle sperimentazioni cliniche disponibili per fornire la migliore evidenza scientifica a chi deve prendere decisioni mediche.

di Giulio Cesare Senatore


Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora con PayPal

I funzionari coprono i pericoli del vaccino HPV di Gardasil e Cervarix.

Il fattore di necrosi tumorale nel vaccino provoca gravi effetti collaterali


Traduzione a cura di Vivereinmodonaturale.com

Washington, DC-16 gennaio 2016- [ Globe Newswire ] -Dr. Sin Hang Lee, MD, direttore del Milford Molecular Diagnostics Laboratory, ha presentato una denuncia ufficiale e aperta al direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la dottoressa Margaret Chan, riferendosi a una cattiva condotta lecita, a comportamenti illeciti e a quanto ammonta potenzialmente al comportamento criminale per ingannare il pubblico globale per quanto riguarda la sicurezza dei vaccini HPV Gardasil e Cervarix.
Il Dr. Lee ha presentato una lunga lettera che dettaglia le comunicazioni tra i funzionari sanitari statunitensi, canadesi, giapponesi e dell'OMS, che dimostrano che questi funzionari sapevano che i vaccini HPV provocavano una reazione infiammatoria maggiore di altri vaccini, ma rassicuravano il pubblico nelle udienze ufficiali e affermazioni che i vaccini erano sicuri.
In particolare, alcune sostanze chimiche contenute nei vaccini HPV hanno dimostrato di innescare il rilascio di citochine o proteine ​​chiamate fattori di necrosi tumorale (TNF) nel corpo. 
Le citochine del TNF possono causare la morte cellulare. 
Il rilascio di TNF può anche comportare una vasta gamma di reazioni come la regressione del tumore, lo shock settico (grave risposta infiammatoria dell'intero corpo che può causare una pericolosa pressione sanguigna e morte) e la cachessia (una sindrome da deperimento in cui il corpo perde peso , diventa affaticato e atrofia muscolare). La somministrazione di TNF ha dimostrato di causare la morte negli esseri umani e negli animali.
"La catena di e-mail mostra ciò che sembra essere una scia di tentativi di nascondere la verità, coprire i pericoli e in generale ingannare il pubblico su ciò che è e non è noto sui vaccini HPV e sui pericoli insiti in loro", riferisce Leslie Manookian , portavoce della Weston A. Price Foundation (WAPF).
I funzionari discutono su come rispondere ai problemi di sicurezza sollevati dalla legittima inchiesta scientifica piuttosto che sui modi per accertare la reale portata dei pericoli scoperti nella ricerca indipendente. "Dichiarazioni ufficiali deliberatamente fuorviano il pubblico su ciò che è noto dei pericoli dei contaminanti scoperti nei vaccini HPV e delle risposte corporee a questi ingredienti. Dichiarazioni ufficiali sembrano essere un tentativo deliberato di confondere il pubblico nel credere che i problemi di sicurezza siano stati affrontati nella letteratura scientifica pubblicata e sottoposta a peer review quando questo non è il caso ", aggiunge Manookian.
"La lettera aperta, che asserisce quali sono i crimini contro l'umanità se sono dimostrati veri, è un campanello d'allarme per i funzionari di tutto il mondo. Un'inchiesta immediata deve iniziare e tutti i vaccini HPV devono essere immediatamente ritirati dal mercato ", afferma Sally Fallon Morell, presidente di WAPF.
Inoltre, The Weston A. Price Foundation richiede che tutti i vaccini debbano essere sottoposti a ulteriore revisione e chiede l'avvio di un'indagine del Congresso su CDC Whistleblower William Thompson. Thompson sostiene che il CDC ha alterato fraudolentemente i dati che collegano il vaccino MMR all'autismo e ha distrutto i documenti per nascondere le loro azioni.
Per leggere la lettera aperta del Dr. Lee nella sua interezza, fare clic qui, Accuse di cattiva condotta scientifica HPV .

Informazioni su The Weston A. Price Foundation

Weston A. Price Foundation è una fondazione di educazione alimentare 501 (c) (3) con la missione di diffondere informazioni accurate e basate sulla scienza su dieta e salute. Prende il nome dal pionere della nutrizione Weston A. Price, DDS, autore di Nutrition and Physical Degeneration, la Fondazione Washington, DC pubblica un giornale trimestrale per i suoi 15.000 membri, supporta 600 capitoli locali in tutto il mondo e ospita una conferenza internazionale annuale. Il numero di telefono della Fondazione è (202) 363-4394, www.westonaprice.org, info@westonaprice.org.
Contatto con i media:
Leslie Manookian 

208-721-2135


Questo articolo è apparso su Wise Traditions in Food, Farming e the Healing Arts, il giornale trimestrale della Weston A. Price Foundation, estate 2016 Articolo tratto dawww.westonaprice.org
Riproduzione consentita purché l'articolo non sia modificato in nessuna parte, indicando Autore e link attivo al sito.

Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora con PayPal

martedì 15 maggio 2018

La negatività è contagiosa: circondati di persone che riescono a tirare fuori il meglio di te


Gli atteggiamenti e gli stati d’animo altrui, possono essere “contagiosi” e riescono ad influenzarci soprattutto quando vi restiamo esposti per molto tempo.
Questo accade solitamente alle persone empatiche, a coloro che riescono a mettersi nei panni degli altri e non si rendono conto di quanto facile sia assorbire la negatività di chi li circonda.
La negativa genera maggiore negatività
Anche se non siamo sempre disposti ad ammetterlo, uno studio condotto dall’Università dell’Indiana ha rivelato che le opinioni degli altri ci influenzano e influenzano il nostro comportamento.
Questi psicologi hanno scoperto che le opinioni negative hanno un impatto maggiore e generano un cambiamento di atteggiamento rispetto alle opinioni positive.
Nell’esperimento, i partecipanti allo studio hanno esaminato diversi prodotti.
Poi hanno condiviso le loro opinioni con gli altri, sia positive che negative. 
I ricercatori hanno rilevato che le opinioni negative hanno influenzato l’atteggiamento dei partecipanti nei confronti dei prodotti.
Ma c’è una cosa ancora più sorprendente: le persone che in precedenza avevano avuto un atteggiamento positivo, erano i più suscettibili all’influenza delle opinioni negative degli altri.


Inoltre quando a queste persone è stato concesso di interagire faccia a faccia con coloro che avevano le opinioni negative, la negatività è aumentata
Questo esperimento invia un chiaro messaggio: la negatività genera più negatività

La tristezza si diffonde come un virus
Gli psicologi dell’Università di Harvard hanno analizzato il legame tra stati emotivi e modelli relazionali.
Non hanno tenuto conto delle emozioni spontanee e condivise che spesso proviamo quando condividiamo le stesse esperienze con gli altri, ma si sono piuttosto concentrati sull’impatto dei cambiamenti emotivi che influenzano gli stati emotivi delle persone più vicine a noi.

Hanno scoperto che esiste un “modello di propagazione”, come per i virus, e che le fonti di infezione sono maggiori nel caso della tristezza piuttosto che della felicità.
In altre parole, ogni amico felice aumenta le nostre possibilità di essere felici dell’11%, ma basta un solo amico triste per raddoppiare le nostre possibilità di essere infelici.

Gli psicologi concludono dicendo che le emozioni negative sono come l’influenza: più amici abbiamo che si ammalano , maggiori sono le possibilità di contrarre l’infezione.
Questo vale anche per la tristezza e per la disperazione.

Anche l’ostilità e il cattivo umore sono contagiosi
Siamo spesso a contatto con il cattivo umore e l’ostilità e, non appena questo accade, qualcosa cambia nel nostro cervello, cambia il nostro modo di percepire il mondo. Interpretiamo le interazioni in modo più rude e questo ci farà assumere lo stesso atteggiamento ostile e ombroso che finirà per diffondersi.
Tutto ciò è stato dimostrato dagli psicologi dell’Università della Florida che hanno chiesto ad un gruppo di persone di partecipare ad un incontro con un partner assegnato in modo casuale.
I ricercatori hanno scoperto che gli individui maggiormente esposti ad atteggiamenti rudi, mostravano più probabilità di essere scortesi con il partner successivo.

Successivamente hanno chiesto ai partecipanti di comporre delle parole com una serie di lettere confuse messe a loro disposizione.
In questo modo hanno osservato che coloro che erano stati esposti ad un atteggiamento rude, trovavano con più facilità le parole relative alle emozioni negative.
Questo dimostra che le interazioni agiscono come un filtro, quindi se siamo esposti a interazioni negative, tendiamo ad analizzare tutto da un punto di vista negativo e questo è esattamente ciò che vediamo.

Circondati di persone che tirano fuori il meglio di te
Anche se non lo vogliamo, gli umori delle persone intorno a noi, possono avere un grande impatto sulle nostre emozioni e atteggiamenti. Questo è il motivo per cui è importante essere molto attenti quando scegliamo le persone da far entrare nella nostra cerchia ristretta .
Essere costantemente esposti al cattivo umore e alla negatività finirà per presentare un conto da pagare, quindi è fondamentale essere circondati da persone che possono tirar fuori il meglio da noi. Ovviamente, dobbiamo anche assicurarci di diventare noi stessi persone da cui gli altri possano percepire un’energia positiva.
La buona notizia è che quando siamo consapevoli del fatto che c’è un contagio emotivo , possiamo agire come equilibratori, incoraggiando gli altri a concentrarsi sul lato più positivo delle cose. È vero che le emozioni positive sono molto meno contagiose, ma è un grande dono che possiamo offrire a qualcuno quando sta passando un brutto momento.
Tratto da: www.mysocialnews.info

Sostieni le nostre ricerche indipendenti:

Dona Ora con PayPal