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sabato 6 gennaio 2018

La fabbrica dei malati – Come creare malati per ingrassare le tasche di Big Pharma

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Di Marcello Pamio
Noi siamo “topi da sperimentazione” e facciamo parte di un programma che fabbrica malati per ingrassare le tasche della Big Pharma.
Il fatto che la sanità sia ormai diventata un business è sotto gli occhi di tutti; ma Big Pharma tenta di nascondere le estreme conseguenze che ha raggiunto la sua avidità del profitto.
Esistono malattie create a tavolino, pianificate magistralmente con lo scopo di renderci dipendenti di farmaci (presumibilmente) indispensabili per la guarigione totale… Ora ogni cosa è un problema, e per ogni problema c’è la medicina miracolosa che risolve tutto.
Anche la gravidanza adesso è diventato un business cospicuo.
Un tempo i bimbi nascevano senza assunzione di acido folico, senza tutte queste ecografie da fare mese per mese… Erano ugualmente sani e i portafogli erano più pieni. Oggi è tutto cambiato. Dio non voglia che tu non prenda vitamine su vitamine e acido folico… Dio non voglia che tu non ti sottoponga a morfologia, ecografie mensili e analisi varie… E se c’è un problema, eccoti la pillolina giusta che è capace di fare miracoli! Per ogni cosa oggi c’è la soluzione e la soluzione a tutto E’ LA MEDICINA… Ed è la stessa medicina che ci imbottisce di farmaci. La cosa strana è che solo per il tumore non si è trovata ancora la soluzione…Le ricerche sono sempre in alto mare e in via di sperimentazione. Per il resto: nulla di fatto o di concreto! Eh purtroppo no… Per quello sembra impossibile! O meglio… è un business troppo grande da poterlo estinguere così lasciando bruciare milioni e milioni di introiti per le cure varie attualmente in uso.
QUESTA MALATTIA E’ UNA GALLINA DALLE UOVA DORO CHE DEVE CONTINUARE A FRUTTARE SOLDONI.
Il nuovo libro di Marcello Pamio “La fabbrica dei malati”, il fondatore del portale Disinformazione.it, ha proprio lo scopo di riportare alla luce la strategia che l’industria farmaceutica usa per ampliare il proprio business.
Come riesce Big Pharma a influenzare la politica verso i suoi obiettivi?
Marcello Pamio: Big Pharma ha tantissimi metodi perchè quando hai tantissimi soldi puoi fare qualsiasi cosa. Le più importanti ricerche nell’ambito della medicina vengono finanziate con soldi privati, spesso dati dall’industria farmaceutica. Quindi, è chiaro che tutto è viziato fin dall’inizio. Poi, corrompono le agenzie di controllo dei farmaci (vedi la FDA americana e l’Agenzia Europea per i medicinali). La corruzione, con queste agenzie, avviene tramite il meccanismo delle “porte girevoli”: direttori che gestiscono i centri di controllo sui farmaci, spesso, all’uscita da questi enti, finiscono per lavorare per le case farmaceutiche. Esiste un primo livello di corruzione nell’ambito della ricerca, il secondo riguarda la possibilità di commercializzare prodotti che NON sono innocui per la salute umana o che non servono realmente. Infine, l’anello che unisce i pazienti e le case farmaceutiche sono i medici che, tramite interessi, pubblicazioni e docenze ben pagate, vengono influenzati a spingere determinati farmaci piuttosto che altri.
Marcello Pamio: Sì. Questo è uno dei tre piani messo in atto dalle case farmaceutiche per creare malati. Il primo è l’abbassamento dei valori di normalità. Questo rende ogni anno decine di milioni di persone oggettivamente sane malate di punto in bianco. Questo è il caso del colesterolo. Il secondo tassello è invece il piano qualitativo, cioè creazione di vere e proprie malattie. E se non le inventano di punto in bianco, alcune situazioni le fanno diventare malattie. Tra le patologie ormai in crescita esponenziale ci sono dei normalissimi situazione dell’essere umano, come la gravidanza, il parto, l’iperattività dei bambini, l’osteoporosi, il disturbo disforico premestruale delle donne. Ci sono decine di malattie inventate che però permettono di spacciare milioni di farmaci.
La chemio-terapia: cura o solo business?
La chemioterapia per la medicina è la cura per eccellenza. PER LA MEDICINA…….
Rientra nella famosa “trinità”: chirurgia, chemio e radioterapia. Rinunciare a questo dogma comporta spesso il radiamento dall’Ordine. Guai a criticare i protocolli ufficiali! La chemioterapia ha una serie di effetti collaterali che sono tremendi. Solo che essendo l’unica cura riconosciuta è l’unica messa in pratica. In uno studio di Morgan, Ward e Barton, pubblicato nel 2004, i tre ricercatori australiani riportano i dati ricavati da dodici anni di analisi di 112 patologie tumorali (la maggior parte dei tumori più diffusi) su oltre duecento mila persone per vedere quanto incideva nella sopravvivenza a cinque anni la chemioterapia. I dati sono veramente allarmanti: dopo cinque anni, la chemioterapia aiuta nella sopravvivenza nel’2,1% dei casi. La domanda ha questo punto è: “Ma l’altro 98% muore per la chemioterapia?” E’ una domanda legittima da porsi.
Anche se è il metodo riconosciuto per eccellenza, è un problema a causa dei suoi effetti collaterali.
Dall’ interessante libro La fabbrica dei malati
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