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martedì 30 aprile 2024

Alluminio e Vaccini: Nuove Ricerche Esplorano la Connessione con il Disturbo dello Spettro Autistico

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Il ruolo dell'alluminio dei vaccini nel tessuto cerebrale e il suo possibile legame con il disturbo dello spettro autistico (ASD) hanno recentemente suscitato interesse nella comunità scientifica.

Uno studio condotto da Matteo Mould, Dorcas Umar, Andrew King e Christopher Exley, pubblicato nel novembre 2017 sulla rivista Journal of Trace Elements in Medicine and Biology, ha indagato il contenuto di alluminio nel tessuto cerebrale di individui con diagnosi di autismo.


Di Salvatore Calleri (NatMed) Blogger e Divulgatore Scientifico

L'articolo, intitolato "Alluminio nel tessuto cerebrale nell'autismo", rappresenta un importante contributo alla comprensione delle potenziali cause ambientali di questa condizione neurologica complessa.

Il disturbo dello spettro autistico è noto per la sua eziologia multifattoriale, che coinvolge sia fattori genetici che ambientali. Tra i fattori ambientali, le tossine hanno ricevuto crescente attenzione, e l'alluminio è emerso come una possibile sostanza di interesse, con alcune ricerche che ne hanno ipotizzato il coinvolgimento nell'ASD. Lo studio condotto da Mould e colleghi si propone di esplorare questa ipotesi, analizzando il contenuto di alluminio nel tessuto cerebrale di individui con autismo.

Utilizzando la spettrometria di assorbimento atomico in forno di grafite riscaldato trasversalmente e la microscopia a fluorescenza selettiva per l'alluminio, gli autori hanno misurato e identificato il contenuto di alluminio nei tessuti cerebrali di 10 donatori con diagnosi di ASD. I risultati hanno rivelato un contenuto costantemente elevato di alluminio nel tessuto cerebrale degli individui autistici, con valori che rappresentano alcuni dei livelli più alti mai registrati in tessuti umani. In particolare, il lobo occipitale di un ragazzo di 15 anni presentava un contenuto di alluminio sorprendentemente elevato.

La microscopia a fluorescenza ha permesso di identificare la presenza di alluminio sia a livello intracellulare che extracellulare, con un'abbondanza di depositi di alluminio associati alle cellule non neuronali. Questa osservazione è stata particolarmente significativa e potrebbe fornire importanti indizi sull'origine dell'alluminio cerebrale e sul suo possibile ruolo nell'ASD. Inoltre, sono state osservate cellule infiammatorie cariche di alluminio nelle meningi e nel sistema vascolare, suggerendo un coinvolgimento dell'infiammazione nel trasporto e nella distribuzione dell'alluminio nel cervello autistico.

Questo studio fornisce un'importante base di conoscenze per ulteriori indagini sull'associazione tra alluminio e ASD. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare e comprendere appieno il ruolo dell'alluminio nel disturbo dello spettro autistico. Le implicazioni di tali scoperte potrebbero avere un impatto significativo sulla salute pubblica, soprattutto considerando l'ampia esposizione umana all'alluminio attraverso fonti ambientali e vaccini pediatrici contenenti adiuvanti di alluminio. La ricerca futura potrebbe quindi concentrarsi su strategie preventive e terapeutiche volte a mitigare gli effetti nocivi dell'esposizione all'alluminio nei bambini e nei soggetti vulnerabili all'ASD.

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